Seveso, Donati e Pedemontana: ecco i retroscena

Un po' messo alle strette dalla Regione Lombardia, un po' ingolosito dai soldi che potevano arrivare nelle casse comunali. E poi il risparmio di una buona fetta di Bosco delle Querce dalle grinfie dell'autostrada. Ecco che cosa ha spinto il sindaco Massimo Donati a mettere la sua firma sul documento di Pedemontana. Quell'autografo che ha pagato a caro prezzo con la crisi di Giunta che, nei giorni scorsi, lo ha spinto alle dimissioni.

Sindaco ca...

Un po' messo alle strette dalla Regione Lombardia, un po' ingolosito dai soldi che potevano arrivare nelle casse comunali. E poi il risparmio di una buona fetta di Bosco delle Querce dalle grinfie dell'autostrada. Ecco che cosa ha spinto il sindaco Massimo Donati a mettere la sua firma sul documento di Pedemontana. Quell'autografo che ha pagato a caro prezzo con la crisi di Giunta che, nei giorni scorsi, lo ha spinto alle dimissioni.

Sindaco cattivone e matto che ha fatto tutto di testa sua? No, ma di certo in imbarazzo stando ai documenti esclusivi che abbiamo ottenuto riguardo a quella seduta del 27 aprile del Collegio di vigilanza di Pedemontana. Presenti un po' tutte le istituzioni (dalla Regione a tutte le amministrazioni provinciali, più alcuni sindaci, Autostrada Pedemontana Lombarda e Cal). Quando si è trattato di affrontare il discorso Bosco delle Querce, Donati si è dichiarato "ampiamente favorevole alla nuova soluzione proposta", ovvero all'utilizzo delle attuali scarpate della superstrada per ridurre l'impatto nell'area a verde. Ha manifestato invece la sua contrarietà parlando di ottimizzazione del progetto, quindi di strade di deflusso, ricordando che secondo la Giunta comunale la viabilità di Seveso " già gravata nello studio sugli effetti di Pedemontana sul traffico intercomunale di un incremento del 5.35%, potrebbe aggravare pesantemente la situazione; necessario pertanto uno studio accurato e compensazioni sostanziali per il territorio da quantificare prima di ogni decisione". Fin qui tutto bene. Poi, perché la famosa firma di assenso? Per due motivi. Il primo si chiama

Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti, preoccupato dalla tempistica dei lavori di Pedemontana, da finire assolutamente prima dell'Expo 2015: tanto da far presente che, assolutamente, bisognava prendere una decisione in quella riunione. O tutte le novità, oppure lo sviluppo del precedente progetto che sventrava il Bosco delle Querce. Il secondo motivo, invece, è rappresentato dal Comune di Meda (rappresentato dall'ex assessore leghista Luca Santambrogio) che, a tutti i costi, voleva rivedere il sistema di deflusso delle auto per non creare disagi eccessivi al suo centro abitato. Talmente preoccupato da decidere di destinare tutti i nuovi risparmi sui lavori (pardon: gli eventuali risparmi) al Comune di Seveso. Un po' la fretta, dunque, e un po' i possibili soldi. Con la convinzione di aver salvato il polmone verde della città: Donati, però, non immaginava, una volta tornato a casa, di dover fare i conti con l'ira della Lega Nord che lo ha accusato di tradimento e, con questo, di aver devastato irrimediabilmente il territorio di Baruccana. Tornare indietro? Nemmeno per sogno: l'assessore regionale Cattaneo che voleva la firma proprio in quella giornata, non accetterà mai, un mese più tardi, di rimettere tutto in discussione per chiedere studi e approfondimenti. Rien ne va plus. I giochi sono fatti.