Seveso, Donati spiega le sue ragioni ai cittadini e chiede aiuto

"L'appello ai consiglieri comunali l'abbiamo fatto più volte e, a quanto pare, inutilmente: ora ci rivolgiamo direttamente ai cittadini perché possano far capire alle persone che hanno eletto quanto è importante approvare questo bilancio di previsione 2012. Non perché vogliamo rimanere attaccati alla poltrona, ma perché vogliamo evitare che aumentino le tasse a carico delle nostre famiglie e delle nostre imprese". Lo ha ripetuto più volte questo concetto il sindaco
Massimo Donati

"L'appello ai consiglieri comunali l'abbiamo fatto più volte e, a quanto pare, inutilmente: ora ci rivolgiamo direttamente ai cittadini perché possano far capire alle persone che hanno eletto quanto è importante approvare questo bilancio di previsione 2012. Non perché vogliamo rimanere attaccati alla poltrona, ma perché vogliamo evitare che aumentino le tasse a carico delle nostre famiglie e delle nostre imprese". Lo ha ripetuto più volte questo concetto il sindaco

Massimo Donati, venerdì mattina, nel corso della conferenza stampa convocata per presentare l'estrema iniziativa: una lettera recapitata nella cassetta delle lettere di tutti i cittadini per far capire le sue ragioni. Una paginetta scarna, con il logo del Pdl, la sua firma seguita da quella degli assessori e dei consiglieri comunali che ancora lo sostengono, per porre a tutti un interrogativo: perché la buona amministrazione fa paura? Nella lettera il primo cittadino racconta come, a fatica, è riuscito a trovare il sistema giusto per far quadrare i conti del bilancio senza gravare sulle tasche dei cittadini, ovvero evitando aumenti dell'aliquota Imu e dell'addizionale Irpef. Nessuna bacchetta magica: "Abbiamo preferito vendere partecipazioni societarie non indispensabili per il Comune piuttosto che mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Con un doppio risultato: non solo abbiamo trovato le risorse, ma diventeremmo anche terzo socio di riferimento in Gelsia Reti Spa". Tutto a posto, dunque? No, tutt'altro. Ora c'è lo scoglio maggiore: ottenere i voti in Consiglio comunale per far passare la manovra. Nelle ultime sedute non è andata bene: il primo cittadino non ha mai avuto il numero legale che potesse garantire il corretto svolgimento dei lavori. Ora ci riprova, disperatamente, riconvocando il Consiglio comunale per le serate del 21 e 23 novembre. O la va, o la spacca: in caso di esito negativo, il 27 il Prefetto è pronto a mandare tutti a casa e a gestire il Comune con un suo commissario. "Questo - conclude Donati - per reperire le risorse non potrà che intervenire sulle imposte e sulle tasse: ma la colpa la addebiteremo a tutti quei consiglieri che non si sono presentati in aula per approvare il bilancio". Nell'attesa il sindaco e gli uomini che sono restati al suo fianco, incrociano le dita. E scrivono alle famiglie, sperando che l'opinione pubblica, informata sulla manovra economica in corso, possa far pressione sui vari gruppi consiliari perché si arrivi alla sospirata approvazione del bilancio.