Seveso, Galbiati: "Mi candido per ridare dignità alla nostra città"

“Mi candido per compiere delle scelte che altri non hanno saputo fare. L’amministrazione Donati è stata un fallimento. Io mi metto nuovamente a disposizione per ridare dignità alla nostra città”. La sue dichiarazioni non lasciano spazio a dubbi: è un
Clemente Galbiati davvero determinato quello che si sottopone nuovamente all’elettorale per diventare il primo cittadino nel quinquennio 2013-2018. I cinque anni trascorsi alla finestra non gli hanno fatto passare la voglia di r...

“Mi candido per compiere delle scelte che altri non hanno saputo fare. L’amministrazione Donati è stata un fallimento. Io mi metto nuovamente a disposizione per ridare dignità alla nostra città”. La sue dichiarazioni non lasciano spazio a dubbi: è un

Clemente Galbiati davvero determinato quello che si sottopone nuovamente all’elettorale per diventare il primo cittadino nel quinquennio 2013-2018. I cinque anni trascorsi alla finestra non gli hanno fatto passare la voglia di ritirarsi a vita privata. “Non ne sono capace – commenta lui ridendo – faccio sempre centomila cose. Ora mi ricandido con una convizione, che deriva anche dall’esperienza decennale precedente: diventare sindaco non significa vincere. Significa solo fatica, sacrifici e tempo da dedicare ai bisogni della città. Perdere? Può accadere, ma certo non mi farà cadere in depressione. Io mi metto a disposizione, i cittadini sceglieranno liberamente se puntare sulle persone, sui programmi, sulle ideologie o su chissà cos’altro”. Ieri pomeriggio, presentandosi alla stampa, Galbiati ha spiegato che il suo ritorno è dovuto alla richiesta insistente che numerosi cittadini gli hanno fatto negli ultimi tre anni. “La lista Popolari per Seveso – spiega Galbiati – è un ambiente che mi permette di lavorare con un metodo che approvo pienamente e con idee ben chiare e concrete”. L’ex sindaco non promette la luna, ma soprattutto attenzione: alla manutenzione del territorio ma, soprattutto, alla famiglia e all’aspetto educativo. “Con il bilancio che ci hanno lasciato, da lacrime e sangue, non si può pretendere di fare chissà cosa. Smettiamola di sognare. Puntiamo al quotidiano, alle necessità dei cittadini, ai problemi della famiglia. Si può agire e fare bene anche senza impegnare grosse somme di denaro. Puntiamo sulla rete dei cittadini, delle associazioni. Anche delle imprese, creando uno Sportello lavoro permamente. Le fantasie che si sentiranno in campagna elettorale le lascio volentieri agli altri. Io sono una persona seria e molto concreta”.