Seveso: in città un workshop sulla ricostruzione dopo le calamità

Inizia oggi, mercoledì 8, il workshop di progettazione “Paesaggi della ricostruzione: dalle calamità naturali ai disastri ambientali” che si svolge in città fino a domenica 12 ottobre. L’evento è organizzato da Acma “Centro Italiano di Architettura” nell’ambito del Master di Architettura del Paesaggio realizzato in collaborazione con l’Università della Catalogna di Barcellona. L’elemento di studio e approfondimento da cui partirà la quattro giorni sarà proprio l’esperienza di Seveso in un per...

Inizia oggi, mercoledì 8, il workshop di progettazione “Paesaggi della ricostruzione: dalle calamità naturali ai disastri ambientali” che si svolge in città fino a domenica 12 ottobre. L’evento è organizzato da Acma “Centro Italiano di Architettura” nell’ambito del Master di Architettura del Paesaggio realizzato in collaborazione con l’Università della Catalogna di Barcellona. L’elemento di studio e approfondimento da cui partirà la quattro giorni sarà proprio l’esperienza di Seveso in un percorso che partirà dalla storia dell’incidente del 10 luglio 1976 per arrivare, attraverso gli anni, alla nascita del Bosco delle Querce e a come il parco è vissuto oggi dalle comunità. Al workshop parteciperanno 30 studenti e studentesse provenienti da tutta Italia e la prima giornata sarà vissuta interamente proprio a Seveso. Dopo il saluto istituzionale del sindaco

Paolo Butti, i partecipanti avranno la possibilità di approfondire i vari aspetti di tutta la vicenda con gli interventi di

Nicola di Nuzzo, responsabile del settore Bonifica delle aree contaminate di Regione Lombardia e di

Massimiliano Fratter, direttore del parco. Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda è stato scelto perché rappresenta a livello mondiale l’esperienza più riuscita di recupero di un paesaggio dopo un evento così traumatico come è stato l’evento Icmesa e può quindi essere uno stimolo alla riflessione di chi sceglie di progettare il territorio senza però dimenticare l’ambiente che lo circonda e lo caratterizza non solo dal punto di vista strutturale ma anche da quello storico e sociale.

5 commenti

Lega Nord Seveso :
Durante il workshop sulla ricostruzione ambientale post calamità il sindaco Butti avrà il coraggio di dire ai presenti che vuole realizzare in centro città sottopassi anti essere umano stile Baruccana anziché metropolitane ecocompatibili stile Barcellona? - Interrare la ferrovia o insabbiare gli scandali? - C'e' chi non ha dubbi - C'e' chi non ha scrupoli! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
SevesinoDOP :
Speriamo che ai partecipanti al master dicano di tenersi pronti a venire a studiare il territorio dopo il passaggio di Pedemontana, che impatterà anche su parte del Bosco dell Querce stesso. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Roberto Fumagalli :
Mi piacerebbe che i documenti prodotti dal Master fossero, dopo il workshop, a disposizione dei sevesini presso la biblioteca comunale. Sinceramente ogni volta che entro nel Bosco mi ricordo della tragedia che l'ha prodotto ma è ammirevole che da una tragedia sia nato un posto così bello. E' stato giusto tenerlo chiuso per il tempo necessario alla crescita del Bosco ma è un peccato che ci siano voluti anni per aprirlo al pubblico. Secondo me è mancato un po' di coraggio e un po' di voglia di fare: si poteva aprire prima. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Gaetano Carro :
Spettabile Lega Nord di Seveso, il PD di Seveso non poteva non adeguarsi alle direttive date dagli speudo politici di Comunione e Liberazione, che dirigono la Compagnia delle Opere, e del PD, che dirigono le Coop Rosse. E’ noto a tutti che tra le due fazioni c’è simbiotico connubio anche per la spartizione delle opere pubbliche, tra cui la manutenzione dei passaggi a livello e la costruzione di sottopassi ed altro. Se nella CDO e le Coop Rosse ci fosse stata qualche grossa ditta, come la NORCONSULT, in grado di far metropolitane, a Seveso e a Meda non ci sarebbero più i disagi di ogni giorno e nei paesi dell’asta ferroviaria Milano - Mariano Comense non avremmo i sottopassi, che torturano i cittadini, e rappresentano i veri monumenti allo scempio ambientale! Questi mostruosi monumenti di cemento possono esser d’esempio al mondo intero (forse non ne ha bisogno!) per dire ciò che non si deve fare in un centro abitato… da esseri umani… e non da sudditi schiavetti, come le due fazioni di cui sopra ci considerano. Ce ne vuole, e non poco, prima di dire che Seveso è la città simbolo del riscatto ambientale grazie a Galbiati, Alboni, Marzorati, Bertoglio, Riva, Pagani, Bizzozero, e qualche altro di cui ora mi sfugge il nome. Tra di essi, però, Galbiati (già azionista di METROBRIANZA SPA, che doveva interrar la ferrovia) si distingue, il quale, per giustificare il voltagabbanismo del 2000, disse: “Coi sottopassi, è il progresso che avanza… ed il progresso vuole le sue vittime.” Bene, bravo! Lega, non confonderti con il loglio: in Regione Lombardia già ci sono le deliberazioni consiliari, che prevedono l'interramento della ferrovia. Il mio auspicio è che la Lega Nord in Regione non scenda a compromessi con Ceresoli, Cattaneo... ed altri ciellini, che spadroneggiano sia in FNM, sia in tutte le PARTECIPATE regionali! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Gaetano Carro :
Al mio censore telefonico Luigi. Riferimento mio precedente messaggio: …So che si scrive “pseudo” e non “speudo”: ho sbagliato e chiedo scusa! …Quindi, Luigi, gli intrallazzi, che i ROSSI facevano nella Stalingrado d’Italia, e nelle partecipate della Provincia di Milano (p.e. Serravalle), erano troppo grossi perché venissero ignorati dai BIANCO/CELESTE. Quindi, non rimaneva che l’alleanza dietro la facciata dello storico dissenso ideologico, data anche la forza elettorale ROSSA. Da qui la simbiosi mutualistica… e il connubio occulto BIANCO, ROSSO, CELESTE! Comunque, grazie per alcuni preziosi chiarimenti! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi