Seveso, Malerba: "Il Pd locale, più retorica e demagogìa che sostanza"

Non rinnoverà la sua tessera di partito e non si fa problemi a spiegarne pubblicamente il perché: "L'incapacità di mescolare e di confrontarsi sono state le orme più profonde lasciate dal Partito Democratico a Seveso, avvitato su un gruppo ristretto che possiamo definire 'il cerchio magico del Sindaco', chiuso in se stesso in una concezione più ideologica che realmente riformatrice, più retorica e demagogica che di sostanza". Se una critica fa sempre rumore, quella avanzata da
Gianlu...

Non rinnoverà la sua tessera di partito e non si fa problemi a spiegarne pubblicamente il perché: "L'incapacità di mescolare e di confrontarsi sono state le orme più profonde lasciate dal Partito Democratico a Seveso, avvitato su un gruppo ristretto che possiamo definire 'il cerchio magico del Sindaco', chiuso in se stesso in una concezione più ideologica che realmente riformatrice, più retorica e demagogica che di sostanza". Se una critica fa sempre rumore, quella avanzata da

Gianluigi Malerba nei confronti della sezione locale del Pd è un terremoto. Non solo perché da 25 anni è uno dei maggiori osservatori della vita politica cittadina. Non solo perché è stato uno degli artefici della vittoria storica della sinistra con

Giordano Cassetta (con il quale aveva poi condiviso l'esperienza amministrativa in qualità di vicesindaco con delega all'Urbanistica). Ma soprattutto perché se ne va da iscritto deluso, argomentando il suo dispiacere sul suo blog gigimalerba.wordpress.com Fa tutta una serie di considerazioni sulla situazione del partito a livello nazionale, poi non si nasconde dietro un dito: "A livello locale, perché alla fine t’iscrivi al circolo della tua città, abbiamo assistito a tutto quanto detto sopra. I fautori del Partito pesante d’indole Comunista hanno sempre prevalso. Il direttivo a maggioranza ha deciso , frase sempre pronta per chiudere qualsiasi confronto. L’incapacità di mescolare e di confrontarsi sono state le orme più profonde lasciate dal Partito Democratico a Seveso avvitato su un gruppo ristretto che possiamo definire “il cerchio magico del Sindaco”, chiuso in se stesso in una concezione più ideologica che realmente riformatrice, più retorica e demagogica che di sostanza. Forse l’esperienza di governo locale aiuterà a comprendere e magari un domani a comprenderci". E non rinuncia a manifestare il suo malcontento per la spaccatura avvenuta nel centrosinistra durante la precedente legislatura: "Intanto, quando il consigliere

Diego Tavecchio nella passata legislatura sedeva nella fila del PD e oggi siede nei banchi dell’opposizione quando il PD è in maggioranza, non può lasciare indifferenti una classe dirigente che si reputa tale. Così come quando

Liliana Cattaneo si dimette dal direttivo dopo essere stata candidata Sindaco in quelle primarie che solo con la sua candidatura hanno assunto la giusta dimensione. A questo punto una classe dirigente di Partito culturalmente e politicamente attrezzata non può voltare lo sguardo. Gli effetti alla fine sono quelli di un circolo decisamente più vuoto di prima, buono, per alcuni come veicolo di promozione personale ma impoverito nella sua essenza di Partito pluralista capace di tenere insieme quelle culture post comunista, post popolare e quella liberal democratica nella quale mi sono sempre ritrovato".