Seveso, oltre alle pizze si è fatto consegnare l'incasso: quattro anni di reclusione

Prima ordinava la pizza, poi ordinava al pony express di consegnargli tutto l'incasso della serata racimolato fino a quel momento: i giudici lo hanno condannato a quattro anni di reclusione nonostante la richiesta di 6 anni e 4 mesi avanzata dal Pubblico ministero. Al centro della vicenda A.D.L., un ragazzo di 29 anni residente in città.  Secondo l'accusa - come riporta oggi il Giorno - è stato uno degli autori della rapina commessa il 20 novembre 2010 ai danni di un pony express che lav...

Prima ordinava la pizza, poi ordinava al pony express di consegnargli tutto l'incasso della serata racimolato fino a quel momento: i giudici lo hanno condannato a quattro anni di reclusione nonostante la richiesta di 6 anni e 4 mesi avanzata dal Pubblico ministero. Al centro della vicenda A.D.L., un ragazzo di 29 anni residente in città.  Secondo l'accusa - come riporta oggi il Giorno - è stato uno degli autori della rapina commessa il 20 novembre 2010 ai danni di un pony express che lavorava per conto di una pizzeria di Cesano Maderno. Il metodo utilizzato per mettere a segno il colpo era molto semplice: una telefonata per ordinare qualche pizza, indicando un indirizzo fasullo per la consegna. Lì, invece di trovare clienti affamati con il portafoglio in mano, il pony express ha trovato gente armata di coltello che ha sì ritirato le cinque pizze, ma si è anche fatta consegnare i 260 euro di incasso che aveva in tasca fino a quel momento. Il lungo lavoro di indagini ha permesso di risalire all'identità del sevesio grazie al suo telefono cellulare utilizzato per fare l'ordinazione. Il Pm ha contestato al sevesino altre due rapine: una commessa il 18 marzo 2011 telefonando a un'altra pizzeria di Cesano Maderno che gli avrebbe fruttato la bellezza di 700 euro. L'altra, invece, messa a segno il 19 marzo, quindi il giorno successivo, utilizzando la stessa tecnica con una pizzeria di Seveso per un incasso di 360 euro più ticket. Secondo i giudici, tuttavia, la certezza della prova esiste soltanto per il primo colpo del novembre 2010. Per la rapina aggravata, dunque, condanna a quattro anni di reclusione.