Seveso, Tagliabue: "L'interramento proposto da Donati divide il paese in due"

Doveva essere il coniglio nel cilindro, il colpo stupefacente del sindaco
Massimo Donati prima di uscire di scena o, addirittura, talmente apprezzato da riabilitarlo agli occhi dell'opinione pubblica dopo averlo a lungo accusato ricoperto di scherno: l'interramento delle Ferrovie Nord, però,  non piace proprio a nessuno. Non piace soprattutto a chi già in campagna elettorale si era battuto per convincere tutti riguardo alla possibilità di abbassare il piano del ferro. E...

Doveva essere il coniglio nel cilindro, il colpo stupefacente del sindaco

Massimo Donati prima di uscire di scena o, addirittura, talmente apprezzato da riabilitarlo agli occhi dell'opinione pubblica dopo averlo a lungo accusato ricoperto di scherno: l'interramento delle Ferrovie Nord, però,  non piace proprio a nessuno. Non piace soprattutto a chi già in campagna elettorale si era battuto per convincere tutti riguardo alla possibilità di abbassare il piano del ferro. E se prima si è lamentata la Lega Nord, ora si fa sentire anche

Daniele Tagliabue capogruppo di Sevesoviva: "Siamo nettamenti contrari alla possibilità di dar mandato a Pedemontana per questa progettazione". Tagliabue, evidentemente, non è contro all'interramento (figuriamoci!). Contesta però l'idea proposta dal primo cittadino venerdì scorso durante la commissione Interramento. E

stasera alle 21, nell'aula magna della scuola media di via De Gasperi, è pronto a spiegare alla cittadinanza il suo perché.

"In sostanza - spiega il capogruppo di Sevesoviva - la proposta del sindaco è quella di suddividere l'intervento in due lotti: il primo dal confine con Cesano Maderno alla stazione e il secondo dalla stazione all’intersezione con Superstrada a Meda. Questa ipotesi implica la chiusura definitiva di via San Martino, via Manzoni e via Montello/Dante cioè tutte le principali arterie pedonali, ciclabili e veicolari che hanno permesso lo sviluppo della vita sociale ed economica della città. Queste arterie si troverebbero infatti a metà delle rampe di risalita del lotto sud (San Martino e Manzoni) e di discesa del lotto nord (Montello).

Nei risultati, questa proposta ha un valore assimilabile ai sottopassi che l’analisi costi/bBenefici ha già dimostrato, con dati quantitativi, essere peggiore dello stato attuale. Oltre a non risolvere l'esistente divisione est-ovest in tutta l’area centrale della città essa introduce una ulteriore divisione nord-sud non risolvendo e consolidando per sempre tutti i problemi generati dalla frattura storica imposta a Seveso dalla ferrovia Milano-Asso.

Prendendo atto comunque che l’Amministrazione è intenzionata a chiedere a Pedemontana di fare una progettazione per lotti, al fine di diluire in due parti il costo dell’opera, Sevesoviva ha suggerito che i lotti siano diversamente identificati: come primo lotto le sole opere minime indispensabili allo svolgimento del servizio ferroviario su due binari, anche scoperti;  come secondo lotto tutte le opere di eventuale allargamento della piattaforma di stazione a più binari e copertura degli stessi.

Sevesoviva ha inoltre ribadito la necessità di integrare le prescrizioni con la richiesta di un serio approfondimento del metodo costruttivo recentemente usato per l’ampliamento della metropolitana di Londra a Canary Wharf: un metodo più rapido, più ecologico ed più economico di quello a diaframmi cementizi proposto da Ferrovienord.

Servono approfondimenti tecnici che permettano di arrivare al cantiere partendo dal progetto di fattibilità proposto da Ferrovienord nel 2009. Una ferrovia metropolitana interrata e libertà di movimento in superficie per la vita cittadina: è questa l’unica opzione possibile per una Seveso viva".