Storia di un collezionista

Il collezionismo è una passione che può nascere per caso, da bambino, e non mollarti più. Come quella di Luigi Cerliani, che nella sua officina di Bovisio Masciago, racconta la storia della sua collezione di tappi a corona

Passione e collezionismo sono termini che messi assieme vanno alla grande. Difficile spiegare in altro modo un interessamento per accumulare  oggetti che magari altri ritengono scontati, o banali. In realtà niente di ciò che ci circonda è scontato. A volte ci sfuggono i particolari, la fantasia e dimentichiamo che ogni cosa rispecchia un aspetto di noi, della nostra società, della nostra cultura. Prendi i tappi… 
“Io fin da ragazzo colleziono tappi a corona di birre, bibite,acque,vini e....tutto quello che ha il tappo con apertura tramite apribottiglie.
“Ho circa 18.000 tappi, uno diverso dall'altro e altri 5000 doppi per eventuali scambi con collezionisti. Molti tappi hanno ancora il sughero dietro, come usava una volta.”
Luigi Cerliani abita a Cesano Maderno ma lo incontriamo nella sua officina da artigiano metalmeccanico a Bovisio Masciago:
“Fin da ragazzo ho sempre avuto la passione delle collezioni. Ho lattine di birra, francobolli, tessere telefoniche, biglietti lotteria e, ovviamente, anche una scatola dove ogni tanto mettevo qualche tappo che trovavo per terra, ma in buone condizioni. Lì i tappi sono rimasti per un bel po’, ho preferito raccolte più classiche finchè non mi sono accorto che nei mercatini storici dei collezionisti di numismatica e filatelia (a Milano il più popolato è al Cordusio) non ci si poteva più avvicinare. Era diventato un mondo con poca passione e molta speculazione. Quello che tu offrivi come scambio non valeva niente e quello che ti interessava era sempre (secondo loro) fior di stampa o di conio, quindi offerto a costi troppo elevati.”
- Da qui, allora, ti è venuto lo stimolo a cambiare
“Sì,  verso i venti anni ho deciso di dedicarmi solo alle collezioni definite"povere", nel senso che non giravano soldi per ottenere ciò che mancava. In particolare, ho riaperto la scatola contenente i miei tappini e sono ripartito. Da li è stata un escalation....
- Entrando in un mondo così particolare immagino che all’inizio attorno non avevi molte possibilità di scambio.
“Certo, inizialmente  non era facile trovare collezionisti e quindi il numero cresceva pochissimo nei vari anni. Ma con internet tutto è cambiato. Si è creato un sito di collezionisti, un’altro dove puoi scoprire la provenienza di qualsiasi tappo, ci sono esperti che possono riconoscere anche quelli che non presentano scritte, solo decorazioni e tutte queste realtà digitali sono in grado di mettere in contatto appassionati di tutto il mondo permettendo scambi “planetari”.
- Come avviene questo scambio?
“Tramite mail. Fai delle foto ai tuoi tappi doppi, invii. La persona che hai contattato fa altrettanto, verifichi quelli che ti mancano con calma e scegli. Ci si mette d’accordo (il rapporto è un tappo per un tappo) e si spedisce, quindi il solo costo della nostra passione è per così dire, il… francobollo.
- Un rapporto solo virtuale?
“No. Durante l'anno ci sono dei raduni di collezionisti con tutta la giornata a disposizione per scambiare. Sono 4: .Spagna Belgio Italia Germania. Io generalmente partecipo solo a due di essi. In quei raduni conosco un sacco di persone , rafforzo il mio debole inglese e....mi diverto un sacco !!!”
- Luigi, resta lo spazio per un appello ai nostri lettori…
“Diciamo che vorrei un po’ sfruttare il Brianza Magazine per un annuncio: se qualcuno leggendo l'articolo si ricordasse di avere, magari in cantina o abbandonati da qualche parte dei tappi abbandonati., potrebbe magari regalarmeli (un caffè comunque è d’obbligo). Così anche essi potrebbero entrare a far parte di una collezione.. “mondiale.”
E’ bello scoprire che vicino a noi ancora esistono persone come Luigi Cerliani, così appassionatamente innamorate di qualcosa, così aiutiamolo: frugate in giro, ovunque, nei cassetti, in cantina, in soffitta e se trovate qualche tappo che vi sembra particolare, ditecelo, che ci pensiamo noi a scrivere al Luigi….
mb