Alcatel-Lucent: oggi dal Prefetto a Monza, l'incontro col Governo slitta a lunedì

VIMERCATE - Nulla di fatto ieri nella trattativa tra sindacati e azienda per risolvere la questione dei 23 esuberi: l'incontro al Ministero del Lavoro a Roma è slittato a lunedì pomeriggio. Stamattina, dalle 9.45, il presidio davanti alla Prefettura di Monza.

Un presidio davanti alla Prefettura a partire dalle 9.45 e un colloquio con il Prefetto Giovanna Vilasi: stamattina dipendenti e sindacati "spostano" a Monza il caso dell'Alcatel-Lucent per non lasciare nulla di intentato e cercare di risolvere il problema dei 23 esuberi annunciati.

La speranza era quella di arrivare alla definizione della questione ieri a Roma con un incontro al Ministero del Lavoro nell'ultimo giorno di procedura per cercare di evitare i licenziamenti.

Tra i dipendenti che rischiano il taglio ci sono anche tre delegati
sindacali (due sono della Fim Cisl) attualmente collocati in cassa integrazione straordinaria: la Fim Cisl sta verificando se si tratta di comportamenti antisindacali da parte dell'azienda.

Nel frattempo, comunque non risparmia critiche ai vertici "che si permettono di fare buone uscite milionarie al suo Ceo e non fanno uno sforzo, in realtà possibile, per ricollocare 23 persone dopo anni
di pesanti riorganizzazioni che hanno portato dai 15 mila addetti che si contavano a metà degli anni Novanta ai 1.100 di oggi".

La Fim Cisl evidenzia che le riorganizzazioni negli anni sono sempre state gestite nel modo "meno traumatico possibile" concordando ogni volta una soluzione condivisa tra le parti e che, pertanto, sarebbe la prima volta che l'azienda fa un'azione di forza di questo tipo.

La beffa, per il sindacato, è che si tratta della stessa azienda che il premier Matteo Renzi ha elogiato nella visita di Vimercate di qualche mese fa.

In ogni caso, proprio su richiesta del Governo che sedersi al tavolo delle trattative, l'incontro con sindacati e azienda è stato rimandato al pomeriggio di lunedì 5. Nel frattempo, per non abbassare la guardia, oggi il presidio davanti alla Prefettura e il desiderio di parlare con il Prefetto per renderlo partecipe della gravità della situazione.