Barlassina, Ricchi: "Chiedo l'intervento dei militari contro lo spaccio di droga"

Un giro di vite contro lo spaccio di sostanze stupefacenti nel Parco delle Groane. E' la richiesta di
William Ricchi (capogruppo della lista Barlassina Viva), che ha deciso di presentare una mozione da discutere in Consiglio comunale. Con il documento Ricchi vuole che il sindaco
Piermario Galli si impegni a ottenere, in modo coordinato con le autorità di pubblica sicurezza e il Prefetto, interventi in grado di fronteggiare in maniera efficace il problema de...

Un giro di vite contro lo spaccio di sostanze stupefacenti nel Parco delle Groane. E' la richiesta di

William Ricchi (capogruppo della lista Barlassina Viva), che ha deciso di presentare una mozione da discutere in Consiglio comunale. Con il documento Ricchi vuole che il sindaco

Piermario Galli si impegni a ottenere, in modo coordinato con le autorità di pubblica sicurezza e il Prefetto, interventi in grado di fronteggiare in maniera efficace il problema dello spaccio nelle zone boschive del paese. Allo stesso tempo il capogruppo di "Barlassina Viva" chiede che il sindaco 'ottenga come altri Comuni dell'area Groane, la presenza delle forze dell'ordine militari per infondere quella fiducia e tranquillità che la nostra cittadinanza merita'. Terza richiesta contenuta nella mozione è quella di inviare al Prefetto una copia del documento approvato dal Consiglio comunale, in modo che si possa discutere in modo più efficace del problema nel corso della prossima assemblea dei sindaci. Non è la prima volta che Ricchi si batte contro il problema dello spaccio. Già qualche mese fa, proprio durante una seduta di Consiglio comunale, aveva fatto presente come davanti alla sua abitazione e alla sua attività commerciale ci sia una sorta di 'supermercato' dello spaccio di droga data l'elevato numero dei frequentatori. Nella stessa seduta anche il consigliere

Paolo Vintani (Scelgo Barlassina) aveva invitato a non abbassare la guardia affermando che nella sua farmacia non sono poche le persone che si recano ad acquistare siringhe. Poi, purtroppo, la conferma data dai fatti di cronaca: non tanto con l'arresto di spacciatori intenti a cedere la dose di qualche grammo, quanto di gente messa a disposizione dell'autorità giudiziaria perché nascondeva in casa qualche decina di chilogrammi di sostanza stupefacente.