Comune, il disavanzo è pesante: ecco tutti gli importi e le cause del problema

BOVISIO MASCIAGO - Una commissione Bilancio, momento pubblico a cui hanno partecipato diversi cittadini, ha finalmente permesso di ricostruire quanto è accaduto ai conti del Comune per arrivare alla pesante situazione in cui versa oggi e che, al momento, non ha ancora vie d'uscita

I conti non tornano, ma almeno sono un po' più chiari: il Comune di Bovisio Masciago tirando le somme del 2015 dovrà segnare un disavanzo di 3.780.601, 35 euro. Questo quanto è emerso nei giorni scorsi in occasione della commissione Bilancio. Forse la prima serata in cui è saltata fuori la dimensione reale delle difficoltà e in cui il segretario generale, responsabile del settore finanziario, ha avuto modo di esporre a tutti la situazione. In modo asettico, esclusivamente contabile, senza andare alla ricerca di responsabilità.

E di fronte alla domanda diretta di chi gli ha chiesto di chi sono le colpe, ha tagliato corto: "Scusatemi, ma in questo periodo ho avuto altro a cui pensare. C'era una situazione oggettivamente difficile da affrontare e da risolvere". Ha ammesso di essere rimasto meravigliato dal fatto che i revisori dei conti, negli anni, non abbiamo focalizzato la loro attenzione sui residui attivi, ovvero sulle somme non riscosse dall'amministrazione comunale. Ma con altrettanta franchezza ha ammesso che il problema era anche interno. Conti che non tornavano: negli uffici risultavano da incassare 10.177.000 euro, ma i conti non quadravano con quelli della ragioneria. Alla fine, dopo avere analizzato circa 10 mila voci, l'importo è diventato di 12.255.000 euro.

Alla fine 1.306.000 mila euro, di cui 812 mila euro dell'area tecnica, è stato eliminato, . Voci che non avevano alcun titolo per essere iscritte a bilancio. Soprattutto eliminate le voci per insussistenza.

Di fatto con le vecchie regole il consuntivo si chiuderebbe con 4.488.000 euro di avanzo. Solo teorico, purtroppo. La nuova contabilità impone nuove regole. Bisogna pertanto sottrarre il fondo di indennità di fine mandato (banalità, 2.091 euro), il fondo rischi e il fondo crediti di dubbia esigibilità.

Per il fondo crediti di dubbia esigibilità è stata presa la contabilità degli ultimi cinque anni, valutando quanti residui sono stati accertati e incassati, facendo la media. Si tratta però di svalutazione teorica. E qui non si poteva neanche applicare, perché si era in possesso di dati presunti, non certi, negli uffici.

I 12.255.000 da incassare, alla fine sono diventati 7.454.000. Con quattro voci critiche: tassa rifiuti, tassa per l'occupazione spazi ed aree pubbliche, ufficio tecnico e multe. Le multe non incassate negli anni sono pari a 3.982.000. Di questi 1.200.000 sono in riscossione coattiva: di solito si recupera circa il 15%. Multe svalutate quindi a 3.337.000 euro.

Tosap: residui per 2.514.000, dovuti soprattutto ai 2.450.000 che sono stati chiesti all'Immobiliare Bovisio Centro per il terreno di via Marangoni (Npp1). Il problema è che la società ha depositato l'ultimo bilancio nel 2011. Il residuo è stato pertanto svalutato del 98%. L'immobiliare è ancora proprietaria di un'area lì a fianco, ma ipotecata per 3 milioni di euro.

Rifiuti: 1.104.000 euro non incassati sulla tassa. Svalutati per 468 mila euro. Area tecnica: 1.030.000 euro svalutati per 528 mila euro. Voci legate a pratiche edilizie che hanno come debitori società già fallite o in liquidazione. Circa 250 mila dei 528 mila sono riferiti all'Immobiliare Bovisio Centro.

Per il fondo rischi (cause giudiziarie ancora in essere) è stato stimato l'importo di 200 mila euro.

L'avanzo teorico di 4.488.000 va quindi rivisto e, sottraendo tutto quando, si arriva al disavanzo di 3.780.601,35 euro.

Come rientrare? Il segretario ha allargato le braccia sconsolato: "Se va bene ce la faremo in tre anni, almeno questo è l'obiettivo. Per rientrare dal disavanzo si possono usare solo risorse di carattere corrente. Il problema è che per quest'anno non si possono per legge aumentare Imu e Tasi e, in ogni caso, anche il prossimo anno la loro somma non potrà essere superiore al 10,6 per mille (oggi è 7,6 + 1,8), quindi non ricaveremo granché. Un'altra possibilità è data dalle alienazioni".

Non ha dato interpretazioni politiche, ma da tecnico due motivi di sbalordimento li ha manifestati. Il primo riguarda la gestione dell'amministrazione Galimberti, con tasse mai aumentate: diminuito il fondo cassa ereditato, spariti gli oneri di urbanizzazione, è saltato fuori il problema in tutta la sua drammaticità. Il secondo motivo di sorpresa, invece, riguarda lo scorso anno in piena amministrazione Soldà: "Se l'anno scorso si fosse proceduto all'attività di riaccertamento straordinario dei residui attivi, ora non saremmo in questa situazione. Eccezionalmente, lo scorso anno, era stata data la possibilità di rientrare in 30 anni, quindi in modo molto più leggero per il Comune".

Da qui è tornato alla domanda originaria: di chi la colpa? Il segretario non ha ancora avuto né il tempo né la voglia di pensarci. Da quanto è emerso durante la commissione, è un po' di tutti. Puntare il dito contro una sola persona, visto come si è determinata la situazione, sarebbe un errore grossolano.