Tutti contro Pedata: "Per gli scrutatori è stato scelto il criterio della solidarietà"

BOVISIO MASCIAGO - Dopo la polemica sollevata da Stefano Pedata (Movimento 5 Stelle) sui criteri utilizzati per nominare gli scrutatori del referendum, arrivano le repliche dell'amministrazione comunale e di Simone Carcano (lista civica Apertamente)

La replica non si è fatta attendere. Stefano Pedata (Movimento 5 Stelle) aveva manifestato la sua irritazione perché nella scelta degli scrutatori per il referendum istituzionale non è stata data la priorità ai disoccupati e agli studenti non lavoratori. Dal Comune, però, lo smentiscono.

"Gli iscritti all’albo degli scrutatori - spiega una nota diffusa dal municipio - sono 386 di cui 235 Femmine (61%) e 151 Maschi (39%). I giovani nati dopo il 1990 sono 71. I nati prima del 1990 sono 315. La legge richiedeva la nomina di 84 scrutatori, di cui 42 scrutatori effettivi ed altri 42 di riserva. Si è scelto di nominare tutti gli scrutatori segnalati dai servizi sociali (disagio economico) ed Afol (disagio lavorativo). Sono stati indicati 13 scrutatori e tutti sono stati nominati. Sono stati poi designati 14 scrutatori esperti in modo che ogni seggio possa garantire la funzionalità ed efficacia delle operazioni di voto. Per il resto sono stati nominati solo giovani, nati dopo il 1990, per un totale di 57 giovani (pari al 81% dei giovani iscritti)".

Sempre dal Comune fanno presente che, utilizzando il criterio del sorteggio, come richiesto dal consigliere Pedata, "non si sarebbero potuti inserire tutti i disagiati e i giovani. Il criterio del sorteggio, oltre a non essere preso in considerazione dalla legge, non dà alcuna certezza nel garantire una presenza totale dei disagiati (100%) ed una presenza pressoché totale dei giovani ( 81%)".

La risposta al consigliere pentastellato arriva anche da Simone Carcano, della lista civica "Apertamente", che ribadisce quanto già affermato dal Comune e critica la proposta del sorteggio: "Non è previsto dalla legge e non esistono liste 'certificate' di disoccupati e studenti, cosa che sarebbe lesiva della privacy di queste persone. Inotre ritengo che sorteggiare solo una parte di coloro che sono iscritti alle liste risulterebbe discriminatorio nei confronti degli altri iscritti non coinvolti nel sorteggio".


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