"Sogno o son Dante": gli studenti del "Levi" vanno in scena

CARATE BRIANZA - Questa sera alle 21, all'auditorium de "Il Parco", vanno in scena gli studenti dell'Itcg "Primo Levi" di Seregno. Al pubblico proporranno lo spettacolo "Sogno o son Dante" interamente scritto e curato da loro insieme all'ex studente e ora regista Federico Voltan

Una rappresentazione "a porte chiuse" al mattino, una pubblica per tutti in serata: anche quest'anno l'itcg "Primo Levi" di Seregno invita tutti allo spettacolo teatrale di fine corso in programma oggi, mercoledì 25 maggio con inizio alle 21, all'auditorium de "Il Parco" di Carate Brianza.

Una tradizione che continua con successo, quella del corso di teatro al “Levi”, al di là degli ostacoli organizzativi che ogni anno aumentano: non è semplice scegliere di frequentare un corso pomeridiano di teatro ed inserirlo tra i numerosissimi impegni scolastici. Eppure al “Levi” questo corso mantiene inalterato il suo fascino ormai da decenni e alunni motivati portano avanti l’esperienza.

I risultati sono sempre positivi: il superamento di personali insicurezze, il miglioramento delle capacità espressive, la costruzione di un gruppo affiatato che sceglie anche il suo nome. Quest’anno vedremo sul palco la Compagnia degli Ottonari, gli spettatori capiranno il perché.

E poi lo spettacolo: scritto e realizzato interamente dai ragazzi. A partire dal regista: Federico Voltan è un ex alunno che, dopo aver frequentato per cinque anni il corso e aver affinato le sue doti di attore in esperienze extrascolastiche, si è proposto come regista e conduce il corso da ormai tre anni. Insieme al gruppo ha scritto i testi messi in scena, anche il nuovo “Sogno o son Dante?”, che promette di essere uno spettacolo di qualità.
 
Al fianco della compagnia il prezioso supporto della dirigente Rita Troiani e della professoressa Angela Pominelli. Il tutto per una doppia rappresentazione: una avvenuta stamattina per gli alunni e poi quella delle 21 con porte aperte a tutti.

Il tutto al "Parco" di Carate Brianza. E anche questa, sottolineano dalla scuola, è una tradizione importante: perché la Banca di Credito Cooperativo mette a disposizione il suo auditorium perché crede nell’importanza dell’evento, oltre che nella collaborazione tra scuola e territorio.