Trasportata in ambulanza da Carate, bimba di quattro mesi muore dopo essere arrivata all'ospedale di Bergamo in condizioni disperate

CARATE BRIANZA - Il viaggio verso l'ospedale di Bergamo doveva essere la sua salvezza: la soluzione che era stata scelta per una bimba di quattro mesi, affetta da sindrome di down, ricoverata all'ospedale brianzolo per problemi respiratori. Purtroppo è arrivata al "Papa Giovanni XXIII" in condizioni disperate. Ogni tentativo di rianimarla si è rivelato vano.

Ha lasciato l'ospedale di Carate Brianza per raggiungere quello di Bergamo: ma al "Papa Giovanni XXIII" la bambina di quattro mesi non è mai arrivata. O, meglio, il suo trasporto si è trasformato in tragedia: giunta in condizioni disperate, è deceduta nonostante i tentativi di rianimarla compiuti dal personale medico. La famiglia, incredula, chiede spiegazioni e anche giustizia: si è rivolta a un legale.

La bambina, affetta da sindrome di down, era stata ricoverata a metà di settimana scorsa nel reparto di pediatria. Aveva difficoltà respiratorie. Dopo essere stata sottoposta a ossigenoterapia, il personale dell'ospedale brianzolo giovedì ha disposto il trasferimento all'ospedale di Bergamo: del resto è lì che la bambina era stata aiutata poco dopo la nascita, avvenuta in altra struttura, a causa delle sue patologie. Tanto che in un primo momento all'epoca si era pensato anche a un intervento cardiochirurgico.

Per il trasferimento a Bergamo è stata caricata su un'ambulanza: è deceduta durante il viaggio. I medici dell'ospedale "Papa Giovanni XXIII" l'hanno subito accolta con urgenza cercando di rianimarla, ma era già in arresto cardiocircolatorio.

L'ospedale di Carate Brianza ha diffuso una nota, firmata dal direttore Giovanni Materia, in cui si parla di "tragico evento assolutamente non prevedibile" e in cui si garantisce che la bambina è stata assistita per tutto il viaggio dal personale medico e infermieristico dell'ospedale.

Dall'ospedale di Bergamo fanno sapere che il medico ha subito disposto l'autopsia nella giornata di venerdì con la partecipazione, come prevede la normativa in questi casi, del solo personale sanitario. Un'urgenza dettata dalla necessità di non compromettere le possibilità diagnostiche, ma anche dalla volontà di dare alla famiglia la possibilità di svolgere le esequie senza ulteriori attese.

I genitori, nel tentativo di fare chiarezza, si sono rivolti a un legale: è già pronta una denuncia contro ignoti per omicidio colposo.