Caso dializzati: la soluzione di un operatore del servizio trasporti

DESIO - Mentre la situazione dei dializzati continua a far discutere, con il paventato spostamento dei pazienti dei Cal di Seregno e Carate dall'ospedale di Desio a quello di Vimercate, siamo stati contattati da un lettore. E' un operatore del settore. E propone una soluzione, anzi due

A giorni i dializzati dei Cal (Centri assistenza limitata) di Seregno e di Carate Brianza avranno la risposta dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Sperano in una soluzione positiva del loro caso dopo che, con la riorganizzazione della sanità lombarda, i pazienti dializzati seguiti in questi due Centri sono obbligati a rivolgersi per visite, controlli e ricoveri all’ospedale di Vimercate e non più a quello di Desio.

Grazie all’intervento del consigliere regionale pentastellato Gianmarco Corbetta  i pazienti hanno incontrato l’assessore che si è ripromesso a breve di trovare una soluzione.

Noi, nel frattempo, la soluzione gliela porgiamo su un piatto d’argento. Ci facciamo intermediari tra un addetto ai lavori (che ci chiede di rimanere anonimo) e l’assessore Giulio Gallera.

Senza pretese, senza voler imporre una soluzione, ma semplicemente illustrando il piano per voce di chi il disagio dei pazienti lo vive ogni giorno.

Se  l’assessore o i tecnici fossero interessati alla proposta del nostro lettore, naturalmente, lui sarebbe ben lieto e disponibile di sedere al tavolo e di illustrarla dettagliatamente.

È una soluzione a costi zero: dividere la sanità brianzola in tre parti garantendo ai pazienti dializzati di potersi rivolgere per i controlli ai tre ospedali più vicini. Tenendo conto che sul territorio esistono quattro Cal: ad Agrate Brianza, Carate Brianza, Seregno e Cesano Maderno

Cartina alla mano all’ospedale di Vimercate accederebbero i dializzati di Vimercate, Cornate, Busnago, Roncello, Mezzago, Ronco Briantino, Bernareggio, Aicurzio, Sulbiate, Bellusco, Ornago, Carnate, Cavenago di Brianza, Burago, Caponago, Agrate Brianza, Concorezzo, Arcore e Camparada.

Poi il territorio di Monza dove di ospedali con il servizio di dialisi ce ne sono ben due: il San Gerardo e il Policlinico. Sempre cartina alla mano per i controlli a questi ospedali accederebbero  i pazienti di Monza, Brugherio, Muggiò, Villasanta, Vedano al Lambro, Lissone, Biassono, Lesmo, Correzzana, Triuggio, Sovico, Macherio, Albiate, Verano Brianza, Giussano, Besana in Brianza, Carate Brianza, Briosco, Renate e Veduggio con Colzano.

Infine il terzo polo con riferimento l’ospedale di Desio e i due Cal  di Cesano Maderno e Seregno. A quell’ospedale l’operatore farebbe convergere sempre per i controlli i pazienti di Desio, Lazzate, Misinto, Cogliate, Ceriano Laghetto, Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda, Limbiate, Bovisio Masciago, Varedo, Cesano Maderno, Seregno e Nova Milanese.

“Con l’attuale riorganizzazione si rischiano caos e situazioni paradossali – spiega il nostro lettore – I dializzati sono oltre 400 tra le Asst di Vimercate e di Monza, ma le postazioni e i macchinari per sottoporsi al trattamento salvavita sono sempre gli stessi. Il problema è soprattutto nei giorni dei controlli, quando il paziente deve sottoporsi alla dialisi e a una serie di esami sotto il controllo medico”.

L’operatore ci spiega meglio il caos con un esempio. “Prendiamo due pazienti – spiega – Uno di Cornate d’Adda che abitualmente esegue la dialisi all’ospedale di Vimercate e uno di Lazzate che dal Cal di Seregno quel giorno deve andare a Vimercate al controllo. Ma i posti all’ospedale sono sempre gli stessi e quindi il paziente di Cornate per lasciare la postazione  al collega di Lazzate dovrebbe andare a Seregno a fare la dialisi, essendosi per quel giorno liberato il posto al Cal. Oppure, se fortunato, a quello di Agrate. Non bisogna infatti dimenticare che ci sono pazienti che, per prassi, si sottopongono alla dialisi in ospedale”.

Oppure se tutto questo non fosse possibile, abbiamo (o meglio il nostro lettore ha) il piano B.

“Se Maometto non va alla montagna è la montagna che va da Maometto - spiega – In altri termini se non è il paziente che va dal medico è il medico che va dal paziente. Basterebbe infatti organizzare le visite direttamente nei Cal dove ci sono già infermieri dedicati molto professionali ma dove però non c’è il medico fisso. Basterebbe organizzare gruppi di 5 pazienti così che il medico di Vimercate in una volta sola riuscirebbe a visitare 5 dializzati non lasciando scoperto l’ospedale, dove a seguire i dializzati ci sono gli altri colleghi. Ci sarebbe solo lo spostamento di un medico per esempio dall’ospedale di Vimercate al Cal di Seregno e non invece di 5 pazienti della zona più ad ovest della Brianza che in ambulanza e nel pieno del traffico dovrebbero raggiungere il nosocomio di Vimercate”.

Ci auguriamo di essere stati esaustivi e chiari e soprattutto di poter contribuire – grazie ai suggerimenti del nostro lettore – a risolvere questa intricata vicenda.

Barbara Apicella


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