Corbetta: "In Bea più che i rifiuti riciclano i politici"

DESIO - Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, manifesta tutto il suo disappunto per le nuove nomine nel consiglio di amministrazione di Brianza Energia Ambiente. Il nuovo presidente è l'ex senatrice Daniela Mazzuconi.

"Chiedevamo che Bea si trasformasse da società di incenerimento a società di riciclo, ma parlavamo di rifiuti, non di politici". E' evidente il sarcasmo nelle parole di Gianmarco Corbetta, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, deluso delle nuove nomine del Consiglio di amministrazione.

"Avevamo chiesto discontinuità - afferma Corbetta - ben sapendo che erano parole al vento. Ma questa volta il Presidente della Provincia Gigi Ponti, i sindaci soci e il Partito Democratico della Brianza hanno davvero superato se stessi".

Il nuovo presidente è ora Daniela Mazzuconi ("Ex senatrice Pd - dichiara Corbetta - non eletta alle ultime elezioni politiche del 2013). In consiglio con lei anche Juri Caturelli ("è un ex assessore di Limbiate negli anni 90"), Alberto Suppa ("lui ex consigliere comunale e membro della segreteria del PD di Muggiò) e Filippo Carimati ("avvocato ed ex assessore di Cesano nonché longa manus di Gigi Ponti in praticamente tutte le società partecipate delle Brianza").

"Insomma - commenta Corbetta - siamo di fronte alla solita occupazione partitica delle aziende partecipate, uno dei mali più oscuri della politica italiana, che tanti danni ha creato al nostro Paese. Avevamo chiesto un management con idee nuove, al passo coi tempi e con in testa una politica industriale rivolta al futuro e a un gestione virtuosa dei rifiuti e ci ritroviamo quattro figure organicissime al Partito Democratico, messe lì per garantire la piena continuità con il passato. Avranno grane pesantissime da affrontare, a partire dai problemi nell’aggiudicazione della gara per la turbina sollevati dal Collegio sindacale, per non parlare delle risultanze della sentenza del Tar della Lombardia secondo le quali BEA non è soggetto titolato a ricevere l’affidamento in house del servizio di gestione dei rifiuti. Cosa che di fatto fa crollare tutto il castello di carte messo in piedi per tenere in vita per altri 20 anni l’inceneritore grazie alla fusione con CEM. L’unico modo per salvare Bea era quello di cambiare radicalmente direzione, invece il PD ha deciso di proseguire sulla strada fallimentare del salvataggio del forno. Ma presto i nodi verranno al pettine e a pagare il conto degli errori di una classe politica miope e retrograda saranno come sempre i cittadini e i lavoratori di Bea".