Costantin: "Il Comune vuole favorire l'inserimento di persone dedite alla prostituzione"

LENTATE SUL SEVESO - Il progetto è presentato dagli organizzatori come "percorso formativo per l'inclusione sociale delle persone che si prostituiscono sul territorio di Lentate sul Seveso": Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare, non risparmia critiche all'amministrazione comunale sostenendo che, al contrario, vengono quotidianamente discriminate le famiglie del territorio.

Due frasi, taglienti com'è nel suo stile, per esprimere un forte disappunto: "Scopro che l'Amministrazione comunale di Lentate sul Seveso vuole favorire l'inserimento delle persone dedite alla prostituzione (uomini, donne e transessuali) nell'ambito territoriale, per migliorarne le condizioni di vita e il benessere psicofisico. Sono invece discriminate le famiglie lentatesi, che non riescono neppure a portare i figlioletti in un parco giochi decente o a fare una passeggiate senza calpestare preservativi usati". E' l'affermazione di Massimiliano Costantin, capogruppo della lista Lentate Popolare, dopo avere appreso dell'ultima iniziativa dell'amministrazione comunale.

Martedì 23 marzo, per tutta la giornata, al centro civico di via Monte Santo a Camnago, è infatti in programma un convegno sul tema: "Le persone transessuali: bisogni sanitari, psicologici e sociali".

Un'iniziativa realizzata - come spiega l'amministrazione comunale sul sito Internet - nell'ambito del progetto "Connessioni di cambiamento" cofinanziato da Regione Lombardia.

Le prime righe della cartellina di presentazione, però, non sono piaciute a Costantin: "Percorso formativo per l'inclusione sociale delle persone che si prostituiscono sul territorio di Lentate sul Seveso". Il capogruppo di Lentate Popolare avrebbe preferito anche una maggiore attenzione nei confronti delle famiglie che vivono sul territorio.

1 commenti

Francostars :
Che male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i loro clienti sulle strade, se non compiono intralcio al traffico, sporcizia e/o atti osceni sotto la vista pubblica? Basta con quest’assurda "Meretriciofobia". | mercoledì 16 marzo 2016 12:00 Rispondi