Cecchetti: "Il bilancio era la palla al piede, ora sarà lo strumento per il decollo della città"

MEDA - Il pretesto è quello dei conti pubblici. Con Furio Cecchetti, assessore alla Programmazione e Bilancio, si parla però a tutto campo. Non solo di soldi, ma anche di attività svolta nella legislatura e dei problemi incontrati

L'anno volge al termine, si iniziano a tirare le somme. Ma qui a Meda, oltre alle operazioni aritmetiche per la quadratura dei conti, è tempo di fare anche valutazioni politiche. Il 2017, infatti, porterà anche le elezioni amministrative. E' l'occasione per fare due chiacchiere con Furio Cecchetti, assessore alla Programmazione e Bilancio.

Assessore, dopo il Consiglio comunale del 15 dicembre, sulle finanze, si può fare una sorta di bilancio di legislatura?
Sarebbe meglio aspettare il Rendiconto 2016, poi è giusto tener conto che questa legislatura è stata "mutilata" di un anno, per le note vicende dei ricorsi e controricorsi giudiziari. Diciamo che è possibile fare il bilancio di 4 anni, anche se per il 2016 manca ancora il Rendiconto ufficiale.

Per il suo assessorato è stata una legislatura impegnativa?
Dire di sì! Questa, per sommi capi, la situazione trovata all'inizio: a) un disavanzo di parte corrente di 2 milioni 300 mila euro, cioè della parte del bilancio che serve per l'ordinaria attività di un Comune, per i servizi essenziali (dall'anagrafe alla raccolta rifiuti, alla manutenzione delle strade, al taglio del verde, alla manutenzione degli immobili, ecc.); b) 2 milioni di euro per le rate dei mutui in essere, per un capitale residuo di 21 milioni di euro; c) una situazione economica generale di crisi e in particolare il crollo dell'attività edilizia e dunque la mancanza di risorse per investimenti, in buona parte alimentati dagli oneri di urbanizzazione (nel 2008 erano 2,2 milioni di euro e nel 2012 diventati 800 mila euro, poi una media di 300 mila euro all'anno).

Come ha affrontato questi problemi?
In primo luogo con una ricognizione certosina di tutte le spese, eliminando e riducendo tutte quelle non essenziali o inopportune, rinegoziando i mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, ecc.  Abbiamo fatto un'autentica spending review. Con questa operazione abbiamo rimesso in condizioni dignitose il bilancio. Senza penalizzare i cittadini più bisognosi che, anzi, hanno visto aumentare qualità e quantità dei servizi. Neppure svalutando l'attività dei vari gruppi del volontariato sociale, culturale e sportivo, che rappresentano una pregevole ricchezza della nostra comunità: al vile denaro abbiamo sostituito un rapporto di coordinamento amichevole, lo stimolo a una progettazione di rete, insomma, in particolare per merito degli assessori Nava e Proserpio, le attività non sono sparite, ma anzi si sono maggiormente qualificate... cito solo la Festa del Volontariato per intenderci.

Ed è bastato per metter in ordine i conti?
Purtroppo no. Se volevamo mantenere i servizi essenziali per la parte più debole della società e nello stesso tempo compensare i tagli da parte dello Stato, l'unica strada possibile era l'aumento della pressione fiscale. Un solo dato significativo: rispetto al 2011 noi abbiamo aumentato le imposte (Imu, Tasi, Irpef, ecc.) di 1 milione 643 mila euro e lo Stato, sempre rispetto al 2011, ha ridotto i trasferimenti di 1 milione 642 mila euro. Il bilancio l'abbiamo rimesso in ordine eliminando sprechi, tagliando attività non indispensabili e razionalizzando la spesa, mentre l'aumento della pressione fiscale, come hanno fatto tutti i Comuni, è servita a non far pagare la riduzione dei trasferimenti dello Stato alla parte più debole della nostra comunità, tagliando i servizi. Non abbiamo certo aumentato la pressione fiscale per spese folli!

Ma i cittadini hanno visto l'aumento delle tasse da parte vostra e non da parte di altri.
A parte il fatto che, come è avvenuto in tutti i Comuni e di tutti i colori, se avessero vinto altri, sarebbero stati costretti a farlo e non è detto che l'avrebbero fatto con la nostra attenzione all'equità. Però nel passato, mi riferisco solo alla legislatura 2007/12, il non aumento della pressione fiscale è stato possibile in quanto sono stati utilizzati 5 milioni e mezzo di oneri di urbanizzazione per spese correnti. Cioè sono stati sacrificati gli investimenti e la riqualificazione della città a una eccessiva generosità nei contributi alle varie associazioni, poca attenzione agli sprechi e grande attenzione a non perdere il consenso. Poi i nodi vengono al pettine! Questa epoca è finita: se vuoi bene alla tua città e vuoi fare quello che è necessario, devi scontare anche una quota di impopolarità e avere più fiducia nell'intelligenza dei tuoi concittadini.

I cittadini hanno visto l'aumento delle tasse ma non delle opere.
Anche questo non è vero, ma non voglio aprire un discorso accademico sulla realtà oggettiva e sulla realtà percepita. Nonostante un calo gigantesco di risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione per investimenti, noi siamo riusciti a investire durante la nostra legislatura, a fine 2016, più di 6 milioni di euro e ne prevediamo oltre 5 milioni per il triennio 2017/19.

Come avete fatto?
Come? In primo luogo partecipando a tutti i bandi possibili e coerenti con la nostra programmazione, poi abbiamo radicalmente cambiato rotta sull'utilizzo degli oneri di urbanizzazione. Nella legislatura 2007/12 sono entrati più di 9 milioni di oneri di urbanizzazione e ben 5,5 milioni sono andati in spese correnti. Durante la nostra legislatura, a fine 2016, sono entrati appena 2,3 milioni di euro e neppure un centesimo l'abbiamo utilizzato per spese correnti, tutti per investimenti! In questo modo siamo riusciti a fare abbastanza con pochissimo!

E dove si vedono questi investimenti?
Le manutenzioni straordinarie, indispensabili per non far  degradare gli immobili, verde e strade esistenti, non si vedono ma ci sono state. Ma tanti cittadini si saranno spero accorti delle scuole riqualificate, del Palazzo Mascheroni rimesso esternamente a nuovo e della nuova Piazza della Repubblica, della illuminazione di via delle Benedettine, piazza Vittorio Veneto, dalla riqualificazione di viale Brianza, della nuova piazza del municipio, del completamento della rete fognaria (frutto della chiusura di una nuova convenzione con Brianzacque, non chiusa dalla precedente amministrazione), della nuova farmacia in zona Ceredo con polo sanitario incluso. Possiamo considerare un investimento sul futuro anche la riduzione del debito da 21 milioni a 15; sono in avanzato stadio la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, Regione Lombardia ha aderito all'accordo di programma per la riqualificazione dell'area ex Medaspan, dopo circa 20 anni di tentativi falliti... Se, come pare, con il Patto Governo - Regione Lombardia, il completamento della Pedemontana ci sarà, avremo due sottopassi (via Seveso e via Trieste), ecc.

Per lei i cittadini vedono questo cambiamento?
Meda ha un elevato fabbisogno arretrato... prima di vedere "a colpo d'occhio" un miglioramento generale servono molti altri investimenti, in particolare per la viabilità. Penso però che genitori e studenti avranno "percepito" il miglioramento negli stabili scolastici e a breve gli sportivi percepiranno la riqualificazione energetica delle palestre (come il Palameda, per esempio). Chi passa in via Verdi o via Mazzini vede la nuova piazza della Repubblica, si passeggia e si sosta sulla nuova piazza del municipio e nel cortile del Comune. Per gli enti pubblici, impiegando risorse dei cittadini, le regole sono più complesse, perché devono essere più controllabili, dunque la realizzazione delle opere richiede tempi più lunghi. Rispetto alla situazione trovata, alla fase di crisi economica acuta quando ci siamo insediati e considerando una legislatura ridotta di un anno, non mi pare si possa dire che si sia fatto poco. Una legislatura non è certo sufficiente per radicare la fase di cambiamento da noi iniziata: però a decidere se completarla o meno saranno gli elettori. Sul disegno della Meda futura avete già intervistato l'assessore Buraschi e mi riferisco al Pgt approvato.

La minoranza vi ha spesso accusato di non aver favorito la partecipazione dell'opposizione.
Noi abbiamo sempre rispettato tutte le regole istituzionali, dunque nessuno può dire questo. Certamente per la situazione che abbiamo trovato e avendoci mutilato la legislatura di un anno, per risolvere il maggior numero possibile dei problemi della nostra comunità, abbiamo dovuto responsabilmente privilegiare l'operatività e la celerità nelle decisioni, piuttosto che ampie discussioni in Consiglio o nelle Commissioni. Anche se su temi come il Pgt dire che non ci sia stata ampia partecipazione sarebbe mentire! Poi avere individuato come Presidente del Consiglio un componente della minoranza come Molteni, che ha saputo svolgere egregiamente il suo ruolo, non mi pare una prova di scarsa apertura!

Dunque è soddisfatto di come sono andate le cose?
Abbiamo vinto una sfida difficilissima e dall'esito non scontato. Abbiamo affrontato una prova impegnativa (molta diffidenza iniziale, molte aspettative... poche risorse) con determinazione, fantasia e insieme pragmatismo. Viviamo tutti una fase storica dominata da una sorta di ansia di precarietà, sul futuro dei nostri figli, su come governare fenomeni mondiali complessi (migrazioni, clima, crescita economica, occupazione...), che frenano anche gli investitori che hanno capitali disponibili. Il nostro piccolo contributo a ridurre l'ansia generale l'abbiamo dato riducendo a zero la litigiosità interna alla Giunta, con una maggioranza consiliare solida e avendo una strategia di lunga durata stabile: un'importante premessa per produrre ulteriori risultati positivi per tutta la comunità medese. Anche se tutte le forze politiche devono capire di più i problemi delle persone in carne e ossa, offrendo soluzioni concrete e fattibili, invece di soluzioni facili e irrealistiche, al solo fine di avere consenso!

E' soddisfatto anche della macchina amministrativa?
Per quanto mi riguarda, sì. D'altra parte i risultati conseguiti in questa legislatura sono stati conseguiti con questa macchina amministrativa e questi dipendenti. In generale penso ci siano ancora molti margini per render più amichevole il rapporto tra cittadini e burocrazia. Come molti margini per rendere più efficace ed efficiente la macchina amministrativa. Però i cittadini, anche quelli con maggiore vocazione alla critica, devono sapere che ai Comuni, da molti anni, è stato impedito di effettuare assunzioni per nuovi servii o per sostituire tutti i dipendenti in uscita e, anzi, ai Comuni sono state trasferite più competenze. La conseguenza è stata una progressiva riduzione del personale e un suo progressivo invecchiamento, a fronte di maggiori attività da svolgere.

Vuol dire qualcosa di particolare in conclusione?
Direi che i cittadini di Meda hanno potuto sperimentare non solo che esiste una cultura di governo diversa dal passato (questa c'era anche prima), non solo una diversa interpretazione dell'interesse generale (questa c'era anche prima), ma anche una forza politica che non aveva mai governato Meda, in grado di trasformare questa diversa visione in capacità di governo al servizio non di una parte, ma di tutti i cittadini. In un certo senso anche questa capacità esisteva già, ma gli elettori diffidavano, mentre ora hanno potuto verificarla. Con questa legislatura l'esame è stato dato! Avendo ora più scelte possibili per affidare il governo di Meda, in un certo senso gli elettori sono più liberi! Questo è un risultato politico collaterale da non trascurare!


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