Comuni liguri in Brianza per studiare la raccolta rifiuti di Gelsia

SEREGNO - Nei giorni scorsi i rappresentanti dell'Unione dei comuni delle Valli Stura, Orba e Leira, nell’immediato entroterra di Genova, sono venuti in Brianza per conoscere le modalità di gestione del rifiuto da parte di Gelsia Ambiente. Al tavolo anche i Comuni di Lissone e di Seveso per parlare dell'impatto del sacco blu con il microchip.

Non solo arredamento. La Brianza ha molto altro da insegnare. Lo sanno bene i rappresentanti dell'Unione dei comuni delle Valli Stura, Orba e Leira, nell’immediato entroterra di Genova, nata nel 2011 dalla trasformazione della precedente Comunità montana, che nei giorni scorsi sono venuti qui per visitare la sede di Gelsia Ambiente e scoprire come funziona la gestione del rifiuto.

Il loro interesse era rivolto all'organizzazione dei servizi di raccolta, spazzamento e gestione delle isole ecologiche messe in atto dalla società nel bacino di venticinque comuni gestiti sul territorio brianzolo. L’Unione dei comuni, infatti, tra le varie funzioni delegate dai singoli enti, si occupa dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Tra i temi di particolare approfondimento vi è stato quello della “misurazione” del rifiuto secco indifferenziato, che Gelsia Ambiente pratica dal 2013 utilizzando un sacco dotato di Tag Rfid passivo (sacco blu) che viene abbinato all’utente all’atto della consegna e che consentirà a breve l’avvio del sistema di tariffazione puntuale alle utenze.

L’incontro non ha però riguardato la sola azienda. La delegazione in visita ha voluto conoscere dalla viva voce dei rappresentanti dei Comuni in cui il sacco blu è operativo le modalità di introduzione, l’impatto sulla popolazione ed i risvolti in termini di incremento delle raccolte differenziate e di riduzione dei costi complessivi del servizio.

Informazioni che sono state fornite da Giovanni Angioletti, assessore all'Ambiente del Comune di Lissone, il primo in assoluto a introdurre dalle nostre parti questa tecnologia, utilizzando come modello sperimentale fin dal 2013 il quartiere di Santa Margherita. Con lui Fabio Rivolta, assessore all'Ambiente del Comune di Seveso che, l'anno successivo, è stato il primo Comune brianzolo che ha compiuto la scelta di applicare il sistema del microchip su tutto il territorio cittadino dopo qualche mese di sperimentazione in una sola frazione.

I due assessori hanno descritto pertanto le modalità di organizzazione del servizio, le molteplici forme di comunicazioni adottate verso l’utenza, i risultati sin qui ottenuti ed i prossimi passi che le due amministrazioni intendono compiere. Fondamentale, è stato ribadito da entrambi, è l’unità di intenti tra ente locale e gestore del servizio, che permette di sviluppare sinergie significative per la riuscita del progetto.

Soddisfatto anche il presidente di Gelsia Ambiente, Massimo Borgato, presente all’incontro: “Lo sforzo fatto dalla società in questi ultimi tre anni per far crescere la sensibilità verso l’ambiente attraverso il potenziamento delle raccolte differenziate, l’introduzione del sacco blu con microchip e corsi di educazione ambientale nelle scuole è stato notevole. Siamo andati a parlare della nostra esperienza ad un tavolo regionale, presente l’assessore all’Ambiente. Il trasferimento del nostro know-how al di fuori del territorio regionale rappresenta per noi motivo di orgoglio. Siamo peraltro a disposizione di tutte le amministrazioni che lo vorranno per approfondire il tema mostrando, dati alla mano, i risultati raggiunti”.