Seveso: scocca l'ora del Calendimaggio, la festa di successo più forte della crisi

Calendimaggio è sempre Calendimaggio: la sanno bene le persone cresciute a San Pietro ma, negli anni, se ne resi conto un po' tutti i sevesini. Il motivo d'attrazione? La voglia di trascorrere due giornate spensierate e di incontrare persone che magari non si vedono da tempo e che, di certo, saranno nella folla che riempirà le strade del quartiere. Per questo anche stavolta il Calendimaggio sarà un successone. Poco importa se il programma non è lo stesso degli altri anni. I volontari diminuis...

Calendimaggio è sempre Calendimaggio: la sanno bene le persone cresciute a San Pietro ma, negli anni, se ne resi conto un po' tutti i sevesini. Il motivo d'attrazione? La voglia di trascorrere due giornate spensierate e di incontrare persone che magari non si vedono da tempo e che, di certo, saranno nella folla che riempirà le strade del quartiere. Per questo anche stavolta il Calendimaggio sarà un successone. Poco importa se il programma non è lo stesso degli altri anni. I volontari diminuiscono, le idee iniziano a mancare ma, soprattutto, non ci sono più soldi per portare avanti ciò che si vorrebbe realizzare. Ma tutte le mostre, onestamente, erano un di più: bello, alcune davvero di ottimo livello, ma non erano il senso della festa per un sevesino. Eventualmente avrebbero richiamato qualcuno in più da altri Comuni. La festa, nel pieno rispetto dello spirito religioso che l'ha animata, si apre nella serata di domani (sabato 2) con lo spettacolo teatrale "Il mio nome è Pietro" nell'aula magna del centro pastorale ambrosiano (per noi sevesini è più facile chiamarlo seminario). Ma, come vuole la tradizione, il sabato sera è anche il momento individuato per il concerto del corpo musicale "La Cittadina": la sede è sempre quella di piazza Verdi ma, visto il tempo, è probabile lo spostamento nell'aula magna delle scuole medie in via De Gasperi. Domenica, mentre ormai le strade sampietrine sono prese d'assalto da migliaia di persone, alle 10.30 la Messa solenne nel santuario celebrata dal Cardinale Angelo Scola. Poi, con lui, l'inaugurazione del centro pastorale ambrosiano e delle mostre: "La luce splende nelle tenebre" (testimonianza della Chiesa ortodossa russa negli anni della persecuzione sovietica), "Volti di santità" (le icone dei Santi, i volti di coloro che hanno seguito le orme del Cristo), "Dalla mia vita alla vostra" (Don Luigi Giussani a dieci anni dalla salita al cielo), "Reietti" (Nel volto dei poveri s'incontra il volto del Cristo). E, al termine di una giornata caratterizzata da bancarelle, con le inevitabili code, incontri inaspettati, giostre per i più piccoli, un concerto alle 21 nel santuario di via San Carlo: presente il Coro da camera di Varese che propone musica corale del XIX secolo. Ingresso libero. Il lunedì, poi, si replica con le bancarelle e, per molti, è il giorno più bello: perché sono molti i sevesini che, nell'occasione, prendono un giorno di ferie per vivere la loro festa e per dedicare una giornata ai loro concittadini. Perché Calendimaggio, più forte della crisi o del maltempo, è soprattutto una festa che si basa sui rapporti sociali.

1 commenti

mischio :
Che tristezza le vie di Sanpietro senza addobbi... Anche da queste piccole cose si capisce che le tradizioni locali, da queste amministrazioni sinistrose che si dicono vicine alla gente, vanno a finire... Viva l'Italia...tra un po exItalia......... | lunedì 11 maggio 2015 12:00 Rispondi