Aveva l'obbligo di firma, ma prima e dopo spacciava: marocchino in manette

BELLUSCO - L'obbligo di firma dai Carabinieri di Milano Gratosoglio, alla fine, per lui era diventato una specie di pausa nella giornata lavorativa: prima di mettere l'autografo e dopo averlo fatto, spacciava cocaina ed eroina a Camuzzago. Il marocchino è finito in carcere

L'obbligo di firma che gli era imposto dall'autorità giudiziaria, alla fine, non gli aveva cambiato granché la vita: spacciava droga a Camuzzago fino a quell'ora e poi, assolto il compito, ritornava alla sua attività. Il marocchino, però, lunedì è stato scoperto dai Carabinieri di Bellusco che lo hanno arrestato. Ora è in carcere a San Vittore.

L'extracomunitario, 28 anni, era già stato scoperto sorpreso una prima volta a febbraio mentre stava cedendo cocaina a un cliente. Denunciato, gli era stato imposto l'obbligo di firma: ogni giorno, quasi come se si trattasse di timbrare un cartellino, doveva presentarsi dai Carabinieri di Milano Gratosoglio per fare il suo autografo.

Un fastidio per molti, non per lui che si è comunque organizzato: giornata lavorativa che iniziava verso le 10 del mattino per vendere cocaina ed eroina a Camuzzago, fino al momento della firma alle 18. Poi, di nuovo, una volta tornato in Brianza faceva anche il "turno" serale. Così facendo era riuscito a crearsi un notevole giro di clienti che gli fruttava talvolta anche qualche migliaio di euro al giorno.

Non sapeva, però, che era tenuto d'occhio dai Carabinieri. Lunedì, una volta ricostruiti i suoi spostamenti e le sue abitudini, i Carabinieri sono di nuovo intervenuti e bloccandolo a Milano in via Cermenate. Il Tribunale, vista la sua condotta, ha disposto la misura della custodia cautelare nel carcere di San Vittore.