Né licenziato né sospeso: il Comandante con la divisa da "SS" sarà degradato

BIASSONO - Giorgio Piacentini non sarà più il Comandante della Polizia locale. La Giunta comunale, dopo la bufera della foto con la divisa delle "SS" utilizzata per il profilo di Facebook, ha deciso di revocargli l'incarico pur garantendogli il posto di lavoro

Dopo la bufera che lo ha investito, Giorgio Piacentini ha tolto subito la divisa da maresciallo maggiore delle "SS" dal suo profilo Facebook. Il sindaco Luciano Casiraghi, però, adirato e dispiaciuto per l'accaduto, gli sfilerà la giacca da Comandante della Polizia locale di Biassono.

Sarà questo, dunque, l'epilogo della vicenda che in questi giorni, dopo la pubblicazione dell'articolo da parte di Quibrianza.it (LEGGI QUI), ha fatto il giro dell'Italia. Destando ovunque scalpore e sdegno per un Comandante di Polizia locale che aveva deciso di utilizzare la divisa delle "Schutz-Staffeln", meglio note come "SS", per il suo profilo pubblico su Facebook.

Quel look da "Hauptscharfuhrer" (maresciallo maggiore), della "Freiwillige Division Wallonien", l'unità costituita su base volontaria nella Vallonia, non era proprio andato giù a molti. Così come i commenti dello stesso Piacentini a margine della foto: "Basterebbe una compagnia di questi per sistemare alcune cose". Mentre, riferendosi alla divisa, aggiungeva: "Adesso la propongo al sindaco".

Proprio il primo cittadino, Luciano Casiraghi, ancora prima di ricevere le sollecitazioni da parte di privati cittadini, dall'Anpi, dai sindacati, dai consiglieri di opposizione, aveva già preso le distanze da un gesto considerato folle, annunciando che avrebbe convocato una Giunta d'urgenza per decidere quali provvedimenti prendere nei confronti del Comandante.

Questi si è giustificato (LEGGI QUI) spiegando che fa parte di un gruppo di rievocazione storica, "The Green Liners", chiamato spesso in tutta Italia per ricordare la Seconda Guerra Mondiale. Si è comunque scusato pubblicamente con tutti per avere involontariamente urtato la sensibilità dei cittadini. Ha chiesto scusa, attraverso la stampa e in forma personale, prima al telefono e poi anche con una lettera, al sindaco. La stessa associazione ha contattato il primo cittadino per evidenziare che non ha mai notato in Piacentini simpatie o manifestazione pro nazismo.

Alla fine la scelta non sarà quella del licenziamento, come da taluni invocato, né quella della sospensione che stava invece prendendo corpo. Piacentini, per il suo gesto, non la passerà comunque liscia: non sarà più lui il Comandante della Polizia locale di Biassono. Degradato, diventerà un agente al pari degli uomini che ha guidato in questi anni.

Gualfrido Galimberti


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