Bovisio M., alluvione: Il nido di Wendy non chiude, anzi rilancia

Sarà che la posizione è poco visibile dalla strada. E sarà, soprattutto, che la tremenda alluvione della notte tra il 7 e l'8 luglio l'ha investito in pieno. Ma "Il nido di Wendy" in piazza Mozart, struttura dedicata ai piccoli fino ai 36 mesi, nonostante in paese si parli di chiusura o fallimento, è pronto per riaprire le sue porte. L'alluvione i segni li ha lasciati eccome. Non tanto sull'edificio: c'erano, ve lo garantiamo, ma visto che qui si ha a che fare con i bambini piccoli è stata ch...

Sarà che la posizione è poco visibile dalla strada. E sarà, soprattutto, che la tremenda alluvione della notte tra il 7 e l'8 luglio l'ha investito in pieno. Ma "Il nido di Wendy" in piazza Mozart, struttura dedicata ai piccoli fino ai 36 mesi, nonostante in paese si parli di chiusura o fallimento, è pronto per riaprire le sue porte. L'alluvione i segni li ha lasciati eccome. Non tanto sull'edificio: c'erano, ve lo garantiamo, ma visto che qui si ha a che fare con i bambini piccoli è stata chiamata un'azienda specializzata in sanificazione degli ambienti per riportare tutto alla normalità. I segni li ha lasciati sul portafoglio: oltre 70 mila euro di danni. "I genitori - afferma

Valentina Comi, una delle due titolari del nido - possono stare tranquilli. Noi ci siamo comunque e la struttura è completamente rimessa a nuovo. Proprio in questi giorni stiamo ultimando la pavimentazione, fatta la tinteggiatura, sostituiti i mobili. Per fortuna le iscrizioni dei bambini stanno arrivando". Si capisce che nella quotidianità ha a che fare con bambini: sdrammatizza tutto, non perde la pazienza, conserva sempre il sorriso e sembra davvero abituata a rimboccarsi le maniche e ad affrontare le difficoltà. "Spero che il Comune intervenga - afferma ma senza alcuna pretesa - per rivalutare un po' questa piazza. Tra il nido e il bar è abbastanza frequentata. Il verde va curato un po' di più". Richiesta legittima, avanzata mentre osserviamo l'erba alta e mentre ci spiegano che ogni tanto è

Claudio Dabbeni, il barista, che la taglia per non avere il degrado davanti al locale. Il nido, del resto, non è una semplice struttura privata: tra le sue undici convenzioni c'è anche quella con il Piano d'Ambito, quindi è anche al servizio del Comune e delle sue necessità. Malgrado l'alluvione.