Bovisiano e limbiatese falsi finanzieri: sono gli autori di una rapina a un commerciante
BOVISIO MASCIAGO - I Carabinieri della Compagnia di Cantù giovedì hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Como: un bovisiano e un limbiatese, insieme a un uomo residente nel pavese, avevano rapinato un commerciante nella notte di Natale dello scorso anno.
Spacciandosi per falsi finanzieri avevano rapinato un commerciante a Mariano Comense: un 44enne residente a Bovisio Masciago e un limbiatese di 38 anni, insieme a un complice di Robbio (Pv) di 43 anni, giovedì pomeriggio hanno ricevuto la visita dei Carabinieri di Cantù. Per loro tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Como.
La vicenda risale alla notte di Natale dello scorso anno, quando due era stato messo a segno un colpo a Mariano Comense. In due avevano avvicinato un commerciante di 32 anni e dopo essersi qualificati come militari della Guardia di Finanza, esibendo un tesserino, gli avevano spiegato che avevano il compito di fare una perquisizione domiciliare per fatti che riguardavano la sua attività.
Una perquisizione a dire il vero un po' strana, visto che i presunti finanzieri avevano puntato alla ricerca di orologi di varie marche e di denaro contante. Tanto che il commerciante, non avendo a quel punto alcun dubbio sulle reali intenzioni, aveva cercato di fuggire dall'abitazione, ma era stato minacciato e costretto a rimanere fino al termine della rapina.
I Carabinieri, giunti sul posto, erano riusciti a rilevare un'impronta digitale: era quella del pregiudicato residente nel pavese. Da quella, con un'intensa attività di indagine, sono risaliti anche agli altri due. Il pavese giovedì è stato accompagnato al carcere di Vigevano. Il limbiatese è stato raggiunto nel carcere di Lecco dov'è già detenuto per altri reati. Per il bovisiano, invece, è stata adottata la misura dei domiciliari.
La vicenda risale alla notte di Natale dello scorso anno, quando due era stato messo a segno un colpo a Mariano Comense. In due avevano avvicinato un commerciante di 32 anni e dopo essersi qualificati come militari della Guardia di Finanza, esibendo un tesserino, gli avevano spiegato che avevano il compito di fare una perquisizione domiciliare per fatti che riguardavano la sua attività.
Una perquisizione a dire il vero un po' strana, visto che i presunti finanzieri avevano puntato alla ricerca di orologi di varie marche e di denaro contante. Tanto che il commerciante, non avendo a quel punto alcun dubbio sulle reali intenzioni, aveva cercato di fuggire dall'abitazione, ma era stato minacciato e costretto a rimanere fino al termine della rapina.
I Carabinieri, giunti sul posto, erano riusciti a rilevare un'impronta digitale: era quella del pregiudicato residente nel pavese. Da quella, con un'intensa attività di indagine, sono risaliti anche agli altri due. Il pavese giovedì è stato accompagnato al carcere di Vigevano. Il limbiatese è stato raggiunto nel carcere di Lecco dov'è già detenuto per altri reati. Per il bovisiano, invece, è stata adottata la misura dei domiciliari.