L'ultimo viaggio di Piero Porati, il re della mongolfiera

CARATE BRIANZA - Per lui il cielo non era un limite, bensì un'avventura diversa da vivere ogni volta. Con il suo pallone aerostatico si è levato in volo tante volte. Più di 900. Anche lo scorso anno. Piero Porati, a 89 anni, si è spento nella sua abitazione di Carate Brianza

Una vita con lo sguardo al di là delle nuvole. E’ morto a 89 anni, nella sua casa di Carate Brianza, Piero Porati: un uomo che ha passato i momenti più belli della sua vita in cielo, a volare su una mongolfiera, legando il suo nome alla storia del volo, come era capitato ai pionieri dell’aeronautica: gli eroi della sua giovinezza ai quali si era ispirato.

Un veterano era considerato dagli Amici della Mongolfiera, l’associazione che lui stesso aveva fondato, negli ultimi anni della sua vita, per condividere con tutti – e in particolare con i giovani – l’amore per il volo. Una passione senza confini, che lo aveva spinto a compiere la sua ultima trasvolata nell’aprile di un anno fa, quando era decollato a 88 anni suonati. Un congedo, come quello dall’amata moglie Mariangela, pure lei innamorata di volo, morta solo un mese dopo quell’ultima impresa.

L’amore per le mongolfiere era nato all’improvviso, nel lontano 1972. "In Svizzera – raccontava Porati – partecipai a una manifestazione dedicata ai palloni aerostatici. Restai folgorato: staccai un assegno di quattro milioni, e tornai a casa con la mia prima mongolfiera". Da quel momento, non era stato più lo stesso. "Il volo è il mio destino — ricordava puntandoti addosso i suoi occhi celesti, da eterno fanciullo, con i quali ipnotizzava tutti i suoi allievi ai quali insegnava a volare nella sua scuola di volo a Carate Brianza -. Sono nato il 18 aprile del 1928, tre giorni dopo la partenza di Umberto Nobile da Milano per la sua seconda missione al Polo Nord come comandante del Dirigibile Italia".

Fin da giovane aveva sognato di fare l’aviatore e aveva frequentato il campo volo di Bresso. Ma all’inizio, in Italia non poteva volare: non aveva il brevetto. Due anni e tanti chili di pratiche burocratiche dopo, il ministero dei Trasporti organizzò una sessione d’esame per il brevetto di pallone libero: "Arrivarono due eleganti piloti di aerei — amava ricordare Porati. — . Li invitai a salire con me. Mi risposero, impauriti, di andare da solo. Ho iniziato a volare verso Como e quando sono tornato indietro, due ore e mezza dopo, se ne erano già andati". Da allora il comandante Porati non si è più fermato.

Sono state 900 le ascensioni. Tremilacinquecento ore di volo dopo, amava ricordare tra le sue imprese più indimenticabili la trasvolata sulle Maldive e sulle Alpi. Scolpita nella sua memoria anche quella volta che rischiò di cadere: "Ero stato invitato dal magnate americano Malcom Forbes nel castello di Balleroy per l’inaugurazione del museo dedicato agli aerostati. Il cielo era a pecorelle ma decisi di alzarmi comunque in volo. Dopo poco il temporale, feci un ammarraggio di fortuna nelle acque dell’oceano in tempesta. Ricordo i titoli dei giornali che dicevano: 'Italien à la mer'". Finì in un lago invece mentre ospitava in volo Iva Zanicchi, e raccontandolo rideva ancora. Lo faceva sorridere anche lo scherzo fatto a Remo Girone in occasione della trasmissione Scherzi a Parte.

Tra i mille aneddoti, quella volta che "Mike Bongiorno lo salutò con il suo celebre 'Allegria' sopra il Cervino, oppure un Adriano Celentano fifone, nonostante fossimo ancorati a terra". Nella sua ricca collezione di aerostati, c’era il dirigibile, con cui ha volato insieme all’astronauta Paolo Nespoli da Carate a Renate al rientro dall’ultima missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, oppure il pallone aerostatico che nel marzo del 1784 era decollato per la prima volta in Italia: con a bordo il conte Paolo Andreani. Un pezzo storico che aveva donato alla sua associazione prediletta, gli Amici della Mongolfiera, perché contagiasse i giovani con la passione per il volo. Aperta a Brugherio: la città dove per la prima volta, in Italia, un uomo si era levato in volo.

Marco Mologni


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