Briantea84, missione compiuta: quinta finale scudetto consecutiva

SEVESO - Dopo l'inattesa sconfitta in gara-1 alla Briantea84 serviva una vittoria con quattro lunghezze di margine per approdare alla finale scudetto: i biancoblù si sono imposti per 76-61 contro Santo Stefano Banca Marche. Ora potranno difendere il tricolore che hanno sul petto

Ancora in finale scudetto. Per la quinta volta consecutiva dal 2013. La UnipolSai non fallisce il suo obiettivo: tornare a combattere per quel tricolore che oggi è cucito sul petto dei suoi dieci leoni. Il rullo compressore canturino rimette in chiaro le gerarchie, quelle che sono durate stabilmente fino alla tragica Gara 1 di semifinale una settimana fa nelle Marche (51-48). Il match decisivo non ha mai avuto momenti di incertezza: il 76-61 finale racconta la partita che tutti si aspettavano, con solo una parentesi di terrore a metà dell’ultimo quarto quando Santo Stefano si è spinta fino a un minaccioso -9. Tanta la voglia di riscatto nei biancoblù, così come la necessità di non sprecare l’unica carta valida per onorare il titolo di campioni d’Italia in carica. Con una prova corale impreziosita dalla tripla doppia di Brian Bell: 21 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. 

Dall’altra parte del tabellone, nessun dubbio che Porto Torres mettesse il proprio nome al termine di una stagione dominata fino all’ultimo: con la vittoria di gara 2 per 81-19 contro la Deco Amicacci Giulianova, i sardi confermano la loro imbattibilità e strappano il primo pass in palio per il tricolore 2017. 

“Ho sempre avuto fiducia dei miei ragazzi – ha commentato il coach della UnipolSai Marco Bergna -, sul finale avrei potuto rischiare qualche cambio ma ho scelto di tenere in campo chi aveva dato tutto fino a quel momento. Dopo 2-3 minuti iniziali in cui siamo stati un po’ contratti abbiamo controllato bene la partita. Sul finale abbiamo rischiato qualcosa, ci piace il thriller, ormai lo sappiamo. Abbiamo fatto una settimana intensa lavorando sui nostri errori: non abbiamo subito il press come la scorsa settimana e siamo riusciti a mettere in campo una grande difesa. Oggi Santo Stefano ha tirato peggio della scorsa settimana, ha subito la pressione della nostra prestazione. Noi abbiamo grandi giocatori, hanno dimostrato classe e carattere, dal primo all’ultimo. Ora abbiamo una pausa scandita dai ritiri nazionali, poi ci aspettano Coppa Campioni e Finale Scudetto: abbiamo ancora tanto da fare”.

“Ho avuto la possibilità di giocare tanto – ha commentato una soddisfatta Laura Morato - ho avuto tanto spazio questa sera, anche un po’ a sorpresa. Dalla mia ho cercato di dare tutto. A un certo punto ce la siamo vista un po’ brutta ma poi abbiamo dimostrato chi siamo. A Macerata non eravamo noi. Ci siamo conquistati la finale scudetto, adesso mai dire mai. La testa è anche alla Coppa Campioni, ovviamente: giocare in questa competizione lascia un grandissimo senso di responsabilità, non che il campionato abbia un valore minore, anzi. Ma giocarsi la più importante coppa europea regala una sensazione straordinaria”.

“Sono alla mia terza finale scudetto consecutiva in maglia UnipolSai - ha commentato Filippo Carossino - e sono contentissimo. Sapevamo di aver giocato una bruttissima partita la scorsa settimana a Macerata, abbiamo fatto una settimana intensa, lavorando tantissimo, in campo e dal punto di vista mentale. Era essenziale correggere gli errori fatti. Stasera abbiamo fatto una grande prestazione, difensivamente e giocando più fluidi in attacco. Abbiamo messo dentro le cose semplici. Vogliamo difendere il titolo che abbiamo sul petto, vorremmo rimanesse lì dove è oggi. Abbiamo giocato i primi due quarti con una difesa asfissiante poi abbiamo pagato un mini break loro nel quarto quarto, ma abbiamo mantenuto lucidità e distanze. Loro sono stati sicuramente all’altezza di questa serie di semifinale, hanno giocato due grandi partite, ci hanno messo in difficoltà soprattutto in gara 1. Un passo alla volta, partita dopo partita, vediamo dove riusciamo ad arrivare”.

La partenza è concitata, il primo minuto di gioco scorre a retine inviolate ma con tutta la tensione del caso. Il primo canestro è di Santo Stefano che subisce fallo su un tiro da tre di Sofyane Mehiaoui e realizza 1/3, ci pensa Enrico Ghione a recuperare lo spreco con rimbalzo e canestro per il 3-0. La riposta della UnipolSai arriva con Ahmed Raourahi che, su assist di Brian Bell, penetra al centro e va a segno. Con Berdun si va sul 4-3, Santo Stefano non lascia nulla nell’area canturina ed è sempre Ghione ad avere le braccia più lunghe, permettendo a Luca Biondi di trovare facile strada (4-7). Francesco Santorelli intercetta il pallone del contropiede marchigiano e permette all’italoargentino di impattare (8-8). Carossino rileva il posto di capitan Sagar e subito mette il suo nome a referto (12-8), Sabri Bedzeti accorcia (12-10) e Tosatto riporta l’ago della bilancia in pari (12-12). Fuori forzatamente Berdun per un problema alla ruota, la UnipolSai rivolta il quintetto buttando nella mischia il trio Ruiz-Morato-Sagar. Il capitano realizza dalla lunetta e poi Bell prova ad allungare (18-13). Il catalano della UnipolSai sigilla il primo quarto con il libero che vale il 19-13. 

Coach bergna non cambia carte anche nel secondo quarto. Dopo tre tentativi falliti per la UnipolSai, Dimitri Tanghe punisce l’imprecisione dei biancoblù segnando il 19-15. Carossino viene lanciato da Brian Bell per il 21-15. Jordi Ruiz capitalizza al massimo il fallo subito da Tanghe (23-15), ed è sempre il catalano a infilare la bomba pesantissima che vale il 30-17, dopo una striscia positiva di 8-0 costruita sulle spalle di Sagar e Bell. UnipolSai senza freni ormai: nel chilometro lanciato degli ultimi 3’ prima della pausa lunga, i canturini volano a +15 (34-19). È il genovese in maglia numero 22 a fare il 38-20 e di fatto chiude le marcature prima della sirena che manda tutti negli spogliatoi. UnipolSai a +18, una distanza di sicurezza che andrà difesa con ogni mezzo nella seconda metà del match. 

Il terzo periodo non cambia di intensità: a differenza dell’andata, i canturini tengono alte le percentuali al tiro, stando ampiamente sopra il 50% di realizzazione, mentre Santo Stefano non va oltre il 32%. UnipolSai sempre aggressiva, con Sagar che raddoppia i marchigiani (40-20). Ci prova Mehiaoui a tenere a galla i suoi e poi ancora Tosatto (42-25), ma Ruiz è una furia e non molla (42-25), così come Carossino che, prima del cambio, segna il 44-25. L’ingresso di Giulio Papi corrisponde a un immediato +2 nel tabellone UnipolSai (46-25), poi la tripla di Brian Bell fa esplodere il palazzetto per il 49-27, così ancora per 56-37. Poi, dopo aver difeso come una tigre, anche Laura Morato trova la sua gloria per il 58-39. Biondi fa il canestro della bandiera per il 60-40 che chiude il terzo periodo. 

Il macedone Sabri Bedzeti tenta la risalita con due azioni che portano Santo Stefano sul 60-44. Ricucire il divario non è impresa impossibile, soprattutto per passare in finale a Santo Stefano basterebbe perdere di 2. Dopo 3’ di silenzio, Brian Bell dalla lunetta spezza il digiuno per il 61-44, poi in contropiede Ruiz non sbaglia (63-44). A questo punto, con 4’ abbondanti da giocare si fa largo l’idea che Santo Stefano non sia morta sotto le ceneri: Ghione strappa per i suoi il -15 (67-52), poi Bedzeti rosicchia punti per il 67-54 e di nuovo il centro italiano infila nella retina il -11 (67-56) che di fatto riapre i giochi. Mehiaoui punisce dalla distanza e porta il punteggio sul 69-58. In questo fiato corto, la UnipolSai concede troppo al macedone che non sbaglia da sotto (69-61). Ora si contano anche i respiri. Carossino trova il ferro, ma anche Santo Stefano non è lucida e spreca il pallone decisivo che poteva realmente riaprire i giochi. Nell’ultimo concitato minuto, il fallo sistematico di Santo Stefano porta in lunetta prima Brian Bell che fa 2/2 (72-61), poi capitan Sagar rinforza di 1 (73-61). Anche Jordi Ruiz viene mandato sulla linea di carità quando mancano 24’’: 74-61 e, con il rimbalzo di Bell, Sagar mette il mattone finale sul match (76-61). 


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