Tagliabue avverte Butti: "Con il sottopasso sud roviniamo la città per sempre"

SEVESO - E' stato colui che ha portato in Consiglio comunale la proposta di un interramento più moderno, più economicamente sostenibile, chiedendo al Comune di incontrare la Regione per presentare lo studio. Daniele Tagliabue, capogruppo di Sevesoviva, non nasconde il suo disappunto al termine dell'incontro

"Solo due rilievi. Il nutrito gruppo di tecnici di Regione e ferrovie che rifiutano di incontrare i tecnici della controparte che hanno cantieri in essere con RFI si definiscono da soli. Il sindaco Paolo Butti e Fabio Bombonato (capogruppo dell'altra lista di maggioranza "Impegno e/è servizio", ndr) è inutile che si nascondono: fare il sottopasso sud significa concedere il raddoppio dei binari a Nord della stazione e rovinare Seveso per sempre". Così Daniele Tagliabue, capogruppo della lista civica Sevesoviva interviene sul comunicato diffuso ieri dal primo cittadino insieme alle due liste che lo sostengono, relativamente al discorso dell'interramento della ferrovia a Sevevo.

Anche Tagliabue martedì ha partecipato all'incontro in Regione. Non poteva essere diversamente, visto che proprio lui si è documentato portando in Consiglio comunale la possibilità di una nuova modalità di intervento con tecnologie più moderne.

Al termine dell'incontro ha pubblicato su Facebook, una accanto all'altra la foto del sottopasso di Baruccana (8 mesi di lavori, con prefabbricati cementizi, ampia area di cantiere e due bus che non possono passare contemporaneamente) e uno in provincia di Reggio Emilia (22 giorni di lavoro, con tubi in acciaio vibroinfissi, costruito mantenendo il traffico veicolare della strada intersecata e aree di cantiere minime). E offre la sua versione dei fatti:


Martedì pomeriggio tre ore di incontro con la Direzione Infrastrutture e Ferrovienord dal quale sono emersi quattro fatti:
1. la relazione descrittiva delle fasi costruttive proposte per la nuova tecnologia di interramento, inviata due mesi fà dal Sindaco, non è stata neppure letta;
2. i Silent Pilers sono macchine sconosciute ai tecnici di FNM e R.L.;
3. le tecniche di costruzione in acciaio, tanto diffuse in nord europa, sembrano ignorate dagli ingegneri civili di FNM e Regione Lombardia.
4. si dichiara l'indisponibilità ad incontrare chi usa oggi in Italia queste nuove tecnologie.

Cosa possiamo aspettarci da una azienda ferroviaria che non è disponibile ad incontrare chi fa ingegneria civile con metodi contemporanei ?
Possiamo solo aspettarci opere concepite con metodi di 50 anni fa.
Cosa potevamo aspettarci da 5 ingegneri della direzione infrastrutture di Regione Lombardia che in due mesi non sono stati in grado di cliccare sul link ben indicato nella comunicazione del sindaco per leggere la documentazione inviata?

Potevamo solo aspettarci l'estemporaneo intervento del loro capo che, con sarcasmo di dubbio gusto, piomba nella sala riunione per invitarci "in gita" ad Induno Olona, esempio lampante di incapacità progettuale e applicazione di tecniche di interramento da archeologia industriale.
Che futuro dà ai suoi cittadini una Regione che investe in tecniche che si usavano 50 anni fa quando il resto del mondo ne usa di nuove e diverse ?
Nessuno, infatti i giovani se ne vanno anche dalla "eccellente" Lombardia a Londra o in l'Australia, dove, per strana coincidenza, son in corso tante opere con le tecniche da noi proposte.

Ieri, in sostanza, è emerso che nelle istituzioni pubbliche e nelle aziende da esse controllate che progettano infrastrutture c'è un drammatico problema di apertura e di conoscenza. Problemi che si scaricano in costi spropositati per infrastrutture inutili, se non dannose, realizzate in tempi biblici o mai.
Non c'è futuro per una nazione che non sa investire e ha una classe di funzionari che non guardano oltre l'ufficio del vicino.

Le richieste di chiarimento portate dai funzionari e che non hanno potuto avere risposta immediata (solo perché non sono stati ammessi all'incontro i nostri tecnici) troveranno esauriente risposta scritta.

Ma c'è una domanda che rimane: come è possibile che una delibera che stanzia 62 ml/€ per un marginale sottopasso a Cesano e il raddoppio dei binari dalla stazione di Seveso verso nord lasciando intatti 5 p.l. in centro e aggravando i problemi di oggi, non possa essere adeguata a 75 ml/€, cifra con la quale le nuove tecniche permettono di interrare tutta la linea eliminando tutti i p.l. ?

In fondo, secondo la stessa delibera, mediamente la Regione investe 2,2 ml/€ per eliminare ogni p.l. e quindi Seveso avrebbe diritto ad almeno altri 11 ml/€.

Evidentemente manca solo la volontà politica e l'unico modo per stimolarla è organizzare una manifestazione popolare unitaria a Seveso di tutti i partiti e gruppi sociali per chiedere quella unica soluzione definitiva e fattibile che la nostra città merita.

Come il bisturi lo si può usare per uccidere o per salvare una persona così la tecnica dell'acciaio la si può usare per creare opere più o meno adeguate ai bisogni dei cittadini.

Daniele Tagliabue
Lista civica Sevesoviva