Tagliabue: "Col sottopasso sarà la paralisi, ma Butti ha un disperato bisogno di tagliare nastri"

SEVESO - E' stato zitto per un po', forse per ascoltare direttamente dal vivo, di persona, le spiegazioni del sindaco. Daniele Tagliabue, capogruppo della lista civica Sevesoviva, ora fa sentire la sua voce riguardo alla realizzazione dei sottopassi e del raddoppio della linea ferroviaria. E, senza mezzi termini, accusa Butti di essere un uomo delle ferrovie che ha un disperato bisogno di tagliare nastri.

"Lunedi 11 gennaio abbiamo assistito ad una recita in cui il sindaco Paolo Butti finge di non capire perché una delibera di Giunta regionale stanzia magicamente 68 milioni di euro da investire sulla ferrovia a Seveso. La spiegazione è semplice: in lui le ferrovie hanno trovato il loro uomo". Parole che pesano come macigni quelle di Daniele Tagliabue (capogruppo della lista civica Sevesoviva) che, a margine della conferenza dei capigruppo, convocata proprio per discutere della realizzazione dei sottopassi sul territorio comunale, non le manda certo a dire al primo cittadino.

Del resto Tagliabue, negli anni, ha deciso di impegnarsi in politica proprio per battersi a favore dell'interramento della linea ferroviaria, considerata l'unica possibilità di sviluppo per la città. E ora che arrivano, invece, i soldi per due sottopassi e per il raddoppio in superficie della tratta Seveso-Camnago, della Seveso-Meda e della Seveso-Seregno, il capogruppo di Sevesoviva manifesta tutta la sua delusione e la sua amarezza.

"Butti - spiega Tagliabue - ha un disperato bisogno di tagliare nastri e per questo ha deciso di regalare il raddoppio dei binari e delle frequenze verso nord in cambio di un sottopasso al confine con Cesano. Il sottopasso sarà una colata di cemento con un enorme consumo di suolo ma quasi inutile a Seveso. Infatti Pedemontana istituirà il pedaggio in superstrada fino a Bovisio e per andare a Milano saremo costretti a scendere a sud di Cesano per non pagare due euro al giorno".

L'accusa che muove al primo cittadino è chiara: "Sprecando 68 milioni di euro, Butti sta portando Seveso ad un immobilismo ben più grave dell'attuale. Butti dice di volersi prendere la responsabilità di una soluzione al problema ferroviario di Seveso ma benedice il raddoppio dei binari in superficie verso Meda e verso Camnago e una ferrovia che continuerà a tagliare la città con 6 passaggi a livello. Pur di tagliare un nastro Butti è disposto a mettere in croce interi quartieri, come l'area di via Mascagni: un triangolo soffocato da binari che raddoppiano. Solo un sindaco irresponsabile è garante di un centro città a completa disposizione delle ferrovie con un cantiere sempre aperto".

Tagliabue ribadisce che "l'unica soluzione all'immobilismo pronta, fattibile e definitiva per Seveso è la realizzazione del progetto di interramento locale fatto da Fnm nel 2009. Una soluzione che Butti ha sul tavolo da ben sei anni e che ha votato anche lui in Consiglio Comunale. Dal 30 novembre ha sul tavolo anche i soldi per pretenderla. E' una decisione che segnerà per sempre il futuro di Seveso".

1 commenti

Gaetano Carro :
UFFICIO V.I.A. (VERIFICA IMPATTO AMBIENTALE Il DPR n. 753 dell’11 luglio 1980, distanza ferrovia-edifici, per motivi suggeriti dall’esperienza, stabilisce che gli edifici di ogni genere non potranno sorgere a meno di 30 metri dalle rotaie. Ritengo che gli stessi motivi valgano anche per la posa di rotaie distanti dagli edifici, specialmente in centri urbani densamente popolati come qui da noi. Qui la Commissione Ambiente Regione Lombardia dirà la sua di cui non credo che faccia parte Roberto Ceresoli I binari della Seveso-Meda e della Seveso-Camnago, tutti e due da raddoppiare, sono a pochi metri dalle case. Dove metteranno il secondo binario? Quindi, è assurdo prevedere fare raddoppio in superficie senza lambire le case abitate. L’opera non potrà essere realizzata che sottoterra dopo che l’Ufficio di Valutazione Impatto Ambientale dell’Assessorato Ambiente della Regione Lombardia, previsto dal d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, avrà fatto il suo lavoro valutativo. Si considerino le distanze: edificio Corso Dante, 3 – Corso Montello, 2, metri 29 circa, su cui ci sono un passo carraio, la Via Brennero e la poca area ferroviaria con due binari. Le opere di BUTTI, in superficie, avrebbero un impatto ambientale gravissimo sia pei rumori, sia per le vibrazione degli edifici al passaggio dei treni, che i tecnici della Regione Llombardia potrebbe approvare se dipendessero da Ponti e da Ceresoli. Sono convinto che i sottopassi di Baruccana, Cesano Maderno e Palazzolo Milanese sono stati progettati prima del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, e, quindi, non soggetti a detta legge, altrimenti non sarebbe passatI, poiché sono dei MONUMENTI ALLO SCEMPIO AMBIENTALE! Bovisio Masciago? Sarebbe opportuno verificare! E’ ora che si smetta di spadroneggiare nelle società partecipate! | mercoledì 13 gennaio 2016 12:00 Rispondi