Una cena mediorientale, serate di dialogo e mostre: l'associazione "Senza confini" chiama i cittadini

SEVESO - Le prossime due settimane saranno davvero ricche di iniziative. L'associazione "Senza confini", già impegnata con le scuole, ha predisposto un calendario per coinvolgere e sensibilizzare anche gli adulti. E conclude gli appuntamenti con una cena benefica.

E' l'associazione "Senza Confini", ma è anche senza sosta: sono diverse le iniziative che verranno proposte nei prossimi giorni e nelle prossime settimane grazie alla collaborazione con altre realtà. Il tutto con uno scopo: evidenziare il significato dei Giusti come testimoni di verità.

Saranno tre gli alberi dedicati il 6 maggio dalle 10 al Bosco dei Giusti nella sede del Parco delle Groane a Solaro: per la Shoah a Ettore Castiglioni, per i diritti umani a Isoke Aikpitanyi e a due giovani ragazze: Nawal Soufi e Carlotta Ludovica Passerini.

Il primo appuntamento, che vedrà in campo anche gli amici della sezione di Seveso del Cai (Club Alpino Italiano), partirà con l’inaugurazione della mostra dedicata ad Ettore Castiglioni, giovane alpinista che con impavido coraggio salvò numerose vite umane durante la Seconda Guerra Mondiale e, sfuggendo la cattura, morì assiderato sul Passo del Forno.

La mostra, realizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, verrà presentata alla cittadinanza venerdì 29 alle 21 presso la sede civica di via Silvio Pellico dallo scrittore e giornalista Marco Albino Ferrari, direttore di Meridiani, già noto a Seveso per la presentazione di un altro libro dedicato alla montagna,e rimarrà nella sede del Cai per tutto il calendimaggio e durante le serate di incontro del gruppo.

Il Presidente del Cai Fabio Spreafico e il responsabile alla cultura Carlo Brambilla saranno poi padrini alla cerimonia a Solaro per l’albero dedicato a Castiglioni di cui verrà data testimonianza dal responsabile della Sem (Società Escursionisti Milanesi) di Milano, Lorenzo Dotti.

Tre donne invece rappresentano il cuore del progetto di quest’anno: tre splendide figure che si spendono ogni giorno per la cura dei più deboli in quest’emergenza umanitaria dovuta alle migrazioni, che vede coinvolta da anni la nostra nazione e l’Europa intera.

Isoke Aikpitanyi, Nawal Soufi e Carlotta Ludovica Passerini racconteranno la loro storia giovedì 5 maggio alle 21 nella sede della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, presentate dal giornalista Daniele Biella che già da mesi propone il libro “Nawal, l’angelo dei profughi” e che ha permesso di conoscere la storia di questa giovane donna, attivista dei diritti umani.

Nawal, per la prima volta sui nostri territori, rappresenta una testimonianza forte di quello che sta accadendo oltre confine. Sos in contatto telefonico con i barconi in mare e la Guardia Costiera Italiana, è riuscita a salvare molte vite umane. Ha affrontato l’inferno dell’isola di Kos e di Idomeni aiutando, come poteva, con la macchina accesa per scaldare chi è intirizzito, soprattutto bambini, ha affrontato il viaggio della speranza per una vita migliore scappando dalle guerre. E’ stata invitata dal parlamento Europeo a Bruxelles per parlare di quello che stava accadendo ed è in continuo collegamento con chiunque cerca soluzioni umanitarie per affrontare l’emergenza. La sua testimonianza giornaliera sui social network tocca l’anima di molti.

L’iniziativa, patrocinata dall’amministrazione comunale di Seveso e da tutti i comuni di “Territori di cultura”, vuole essere la conclusione di un percorso denominato “Milioni di passi” che 8 amministrazioni e tante associazioni dei territori hanno percorso con mostre, dibattiti e conferenze inerenti i diritti umani.

Come esempio concreto di questo percorso verrà proposta una cena mediorientale per la raccolta fondi prevista per il venerdì 6 maggio alle 20 all’Oratorio Paolo VI a Seveso. Una rete di collaborazione che vede numerosi attori uniti per l’aiuto a chi in questo momento si trova in emergenza. Un tam tam partito pochi giorni fa che ha visto l’adesione di tanti amici dell’associazione “Senza confini” che hanno subito sposato l’iniziativa: la disponibilità di Don Carlo Pirotta, di alcuni responsabili degli oratori, dei commercianti, delle farmacie e delle associazioni, tutti uniti per programmare, organizzare la raccolta fondi e beni di primo aiuto per i bambini, che verranno donati a quattro organizzazioni: per Isoke e “le ragazze di Benin City”, per l’associazione SOS ERM di Milano che si occupa dei richiedenti asilo di cui Carlotta ne è una delle volontarie e fondatrici, per Nawal e i suoi viaggi d’aiuto in Grecia e Idomeni, e per il fondo “Hope” di solidarietà della RTI Bonvena per l’accoglienza dei migranti sul territorio.

La cena mediorientale sarà uno dei momenti più significativi del percorso e si propone di essere un ponte conviviale di amicizie e nuove conoscenze. Susy Joveno, la presidente dell’associazione SOS ERM e la richiedente asilo Noor, giovane ingegnere irachena appassionata di cucina, saranno le due chef della cena che verranno aiutate dalle volontarie degli oratori di Seveso: perché la cultura dei popoli passa anche attraverso la cucina.

La quota di partecipazione è di 20 euro, per motivi organizzativi è necessari prenotare entro il 27 aprile.