A Villa Tittoni in arrivo una sala teatrale multifunzione

DESIO - E' stato presentato alla stampa dal Sindaco Roberto Corti e dall'Assessore Cristina Redi, il progetto di rifunzionalizzazione dell'ala ovest di Villa Tittoni. A metà 2016 l'avvio dei lavori. Finalmente Desio avrà una sala attrezzata per il teatro, il cinema e la musica dal vivo.

200 posti, modulare, materiali naturali, volte originali liberate dall'impatto visivo dagli impianti tecnici: queste le caratteristiche principali del progetto che prevede anche camerini e un accesso da Via Lampugnani, attraverso l'urban center che fungerà nelle serate culturali anche da biglietteria e reception

Oggi Villa Tittoni arriva ad offrire 100 date tra spettacoli, mostre e incontri culturali ogni anno.

"Chiunque a Desio in ogni stagione dell'anno dovrà poter passare dalla Villa e trovare qualcosa in scena'- ha dichiarato il Sindaco Roberto Corti - far vivere la Villa ogni giorno dell'anno, questo era ed è uno dei nostri obiettivi e con questa rifunzionalizzazione creiamo ulteriori condizioni perché ciò possa diventare realtà"
 
?Non è il primo degli spazi che rinnoviamo nella casa della cultura di Desio. In villa Tittoni abbiamo già portato a termine nell?'ambito del progetto Parco delle Culture e con il contributo di Fondazione Cariplo e di altri partner,  la rifunzionalizzazione di altri due importanti spazi . ? Ha aggiunto l?'assessore alla Cultura Cristina Redi -   Uno è l?'allestimento al secondo piano della Sala della Musica, pensata per la musica classica e che ospita un piano a coda ed è già animata da appuntamenti promossi dalla Fondazione Scuola Civica di Musica; l?'altro è quello della sala ?SoStare? della biblioteca che già propone gli incontri con gli autori della rassegna ?Libri su Misura? e il bookcrossing, che è partito lo scorso 31 ottobre.
 
La copertura finanziaria del progetto è inserita nel Bilancio 2016 e nel Documento unico di programmazione del Comune di Desio come opera pubblica facente parte del piano triennale. Il progetto è stato firmato, tra gli altri, dall'architetto Giovanni La Varra, già collaboratore di Stefano nel Bosco Verticale a Milano.