Caso Star: mobilitazione trasversale al Pirellone per evitare i 65 esuberi

AGRATE BRIANZA - La vicenda del piano di rilancio della Star, che prevede un investimento di 25 milioni di euro a fronte di un taglio di 65 dipendenti, è arrivata anche al Pirellone sui tavoli del Consiglio regionale. Lega Nord e Partito Democratico hanno già annunciato interrogazioni e mozioni per salvaguardare i posti di lavoro.

"Regione Lombardia intervenga immediatamente per trovare tutte le soluzioni possibili al fine di evitare i licenziamenti e salvaguardare i posti di lavoro". E' quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) in merito alla decisione del gruppo spagnolo GBfoods, proprietario dell'azienda alimentare Star di Agrate Brianza, di presentare un piano di rilancio aziendale che prevede un taglio 65 posti di lavoro nei prossimi quattro anni e un investimento di 25 milioni di euro per innovare e ammodernare l'assetto produttivo.

Cecchetti ha presentato un'interrogazione urgente all'assessore Aprea in cui chiede alla Regione di "avviare ogni percorso utile per raggiungere un accordo aziendale che tuteli gli attuali livelli occupazionali anche attraverso un apposito tavolo di confronto con l'azenda" e, nella sciagurata ipotesi che ciò non avvenga, di "adottare ogni utile strumento per sostenere i lavoratori e le famiglie coinvolte dagli esuberi".

"In questo momento di crisi - ha spiegato Cecchetti - un piano di rilancio aziendale deve avere come punto cardine la tutela dell'occupazione, magari chiedendo anche sacrifici ai dipendenti ma senza mettere in discussione il loro posto di lavoro. Non è tollerabile che gli errori gestionali commessi negli anni passati vengano scaricati sui lavoratori. L'azienda si difende dicendo che per ripartire è necessaria una lotta all'assenteismo, l'aumento della produttività e la riduzione del conflitto sindacale, ma sono convinto che per raggiungere questi obiettivi si possono trovare strade differenti ai licenziamenti".

"La Regione - ha continuato Cecchetti - sta seguendo molto da vicino la vicenda partecipando costantemente ai tavoli insediati presso il Ministero dello sviluppo economico. Ora serve un secco no a questo piano di licenziamenti da parte di tutte le istituzioni che devono trovare le modalità adatte per scongiurare gli esuberi e permettere all'azienda di rilanciarsi sul mercato".

Una mozione urgente da portare nella prossima seduta consiliare è stata annunciata ieri pomeriggio anche da Enrico Brambilla, capogruppo del Partito Democratico. “Purtroppo - afferma Brambilla - si sono avverate le preoccupazioni che da tempo le organizzazioni sindacali avevano paventato, a seguito dello svuotamento di molte funzioni dal sito di Agrate e della sottoutilizzazione dello stabilimento. Dopo l’iniziale interessamento di 1 anno e mezzo fa, non ci risulta però che Regione Lombardia abbia incisivamente preso in mano la situazione di un gruppo così importante, che impiega centinaia di lavoratori e costituisce un tassello non solo simbolico dell’agroalimentare milanese e lombardo. E’ necessario che lo faccia subito. Per questo nella prossima seduta consiliare presenteremo una mozione che lo chieda con urgenza. Ci auguriamo che anche tutti i gruppi consiliari si uniscano all’iniziativa del Pd”.