Terremoto, niente funerale per Galante: la burocrazia fa rinviare tutto
AGRATE BRIANZA - Quando c'è di mezzo la burocrazia, l'umanità è costretta ad arrendersi: ieri i familiari di Diego Galante, il quarantenne residente in città morto nel terremoto di Amatrice insieme alla compagna Sook Mancini, hanno dovuto rimandare il funerale
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Hanno perso Diego Galante nel tremendo terremoto che ha seminato morte e distruzione nel centro Italia, ma ora non riescono neanche a dargli la degna sepoltura e l'ultimo saluto. E' davvero straziante la vicenda dei familiari del quarantenne residente ad Agrate Brianza, morto a causa del sisma insieme a Sook Mancini, la compagna di origini filippine.
Se già è terribile perdere un familiare all'improvviso, soprattutto in modo cruento, è ancora peggio doversi necessariamente arrendere davanti alla burocrazia: il funerale, previsto per la giornata di ieri, martedì 30 agosto, è stato rinviato a data da destinarsi.
Il motivo? Semplice. Manca l'atto di morte. Lo deve rilasciare il magistrato certificando in tal modo l'avvenuto decesso per causa violenta. Ma oltre a questo inghippo, facilmente superabile, ce n'è un secondo che mette in risalto le debolezze dalla nostra burocrazia: il Comune di Milano (il funerale era in programma nella parrocchia di Turro, ndr) richiede l'autorizzazione di sepoltura in formato cartaceo. E' il documento che consente il trasporto del defunto e dev'essere rilasciato dall'ufficiale di Stato civile del Comune in cui è avvenuto il decesso.
Già, c'è un solo problema. La tragedia è avvenuta ad Amatrice e, secondo il Comune di Milano, l'autorizzazione non può essere trasmessa per via telematica, nemmeno utilizzando la posta certificata.
Il corpo martoriato di Galante, nel frattempo, è all'obitorio di Lambrate. Quando arriverà il pezzo di carta, finalmente, si potrà restituire un po' di pace a una famiglia già duramente provata.
Se già è terribile perdere un familiare all'improvviso, soprattutto in modo cruento, è ancora peggio doversi necessariamente arrendere davanti alla burocrazia: il funerale, previsto per la giornata di ieri, martedì 30 agosto, è stato rinviato a data da destinarsi.
Il motivo? Semplice. Manca l'atto di morte. Lo deve rilasciare il magistrato certificando in tal modo l'avvenuto decesso per causa violenta. Ma oltre a questo inghippo, facilmente superabile, ce n'è un secondo che mette in risalto le debolezze dalla nostra burocrazia: il Comune di Milano (il funerale era in programma nella parrocchia di Turro, ndr) richiede l'autorizzazione di sepoltura in formato cartaceo. E' il documento che consente il trasporto del defunto e dev'essere rilasciato dall'ufficiale di Stato civile del Comune in cui è avvenuto il decesso.
Già, c'è un solo problema. La tragedia è avvenuta ad Amatrice e, secondo il Comune di Milano, l'autorizzazione non può essere trasmessa per via telematica, nemmeno utilizzando la posta certificata.
Il corpo martoriato di Galante, nel frattempo, è all'obitorio di Lambrate. Quando arriverà il pezzo di carta, finalmente, si potrà restituire un po' di pace a una famiglia già duramente provata.
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