Centemero sull'aggressione al capotreno: "Forte il rischio di emulazione"

ARCORE - Dopo l'aggressione del capotreno lecchese da parte di tre giovani maghrebini ai quali aveva chiesto il biglietto, non mancano le voci di solidarietà. Ma anche di allarme: l'onorevole Elena Centemero, evidenziando l'età degli aggressori, teme il rischio di emulazione.

"La giovanissima età dei ragazzi coinvolti lascia spazio a interrogativi sull'educazione alla legalità e sul rischio che la violenza diventi emulazione”. E' la preoccupazione dell'onorevole Elena Centemero (Forza Italia) che è rimasta particolarmente colpita dall'aggressione al capotreno ad Arcore a pochi giorni di distanza dall'episodio del machete di Villapizzone.

"Quanto avvenuto - spiega l'onorevole Centemero - conferma il gravissimo problema di sicurezza sui nostri mezzi di trasporto, sia per i passeggeri sia per il personale". E aggiunge: “In Italia esiste chiaramente un problema di rispetto delle regole e va risolto con un'alleanza educativa tra istituzioni, famiglie e tutti i soggetti coinvolti, anche a livello territoriale. Oltre alla severità delle pene bisogna lavorare sul fronte dell'istruzione e dell'educazione, perché è l'unico modo per prevenire fenomeni di questo tipo. Al capotreno aggredito va la mia solidarietà".

Della stessa idea il senatore monzese Andrea Mandelli: "L'ennesima aggressione ad un capotreno, questa volta ad Arcore, è la dimostrazione che è necessario intervenire, e con urgenza, sul fronte della sicurezza: lavorare o salire su un mezzo di trasporto non può diventare una scommessa per la propria incolumità. Quando bande o gruppi pensano di poter spadroneggiare e dettare legge, significa che vi è una percezione di impunità che va estirpata. E la giovane età dei ragazzi coinvolti nell'aggressione rende la cosa ancor più preoccupante".