Barzaghi: "Già cinque proroghe dalla Regione, troppe incognite sul futuro della cava"

CAPONAGO - Laura Barzaghi, consigliere regionale del Pd, manifesta tutte le sue perplessità sulla gestione della cava. Spiegando che dopo cinque proroghe, era convinta di poter assistere finalmente all'opera di ritombamento per restituirla alla comunità

Nessuna novità da parte di Regione Lombardia sui lavori di ritombamento della cava di prestito di Caponago, in capo alla società Vitali Spa. Eppure, spiega Laura Barzaghi, consigliera regionale del Pd e componente della VI Commissione Ambiente del Consiglio regionale, “in tutti gli incontri susseguitisi negli ultimi mesi, alla domanda sulle intenzioni della Regione si era avuta più di una sensazione che non vi sarebbero stati i motivi per una ulteriore proroga dei lavori di ritombamento, che già si protraggono da troppo tempo”.
 
Ora “dopo 5 proroghe rilasciate alla società Vitali, convinti di intravedere la luce in fondo al tunnel, ci troviamo in questo limbo che non fa bene a nessuno, con un silenzio della Regione che sembra quasi pilatesco – prosegue Barzaghi –. Oggi i cittadini, il sindaco e gli altri amministratori del Comune di Caponago non sanno che sorte avrà quel pezzetto del loro territorio e quanto dovranno aspettare ancora prima di una riambientalizzazione del sito. Credo quindi che sulla questione Regione Lombardia si debba esprimere in modo chiaro e con celerità”.
 
L'esponente del Pd ha anche colto l’occasione per ricordare che in materia di cave la Regione è parecchio in ritardo: “Dall’inizio della legislatura abbiamo presentato una proposta di legge per modificare la norma ormai obsoleta di gestione delle attività estrattive. Dopo quasi 5 anni di lavori consiliari e dopo tutte le dichiarazioni di intenti della maggioranza, ancora non è stato partorito un testo su cui discutere. Purtroppo credo che Maroni e il centrodestra non faranno niente di quanto dichiarato e non potremmo verificare le intenzioni della maggioranza sulla severità delle prescrizioni per salvaguardare i territori e le popolazioni locali”.


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