"Archimedes": il Comune pensa alla "vulnerabilità economica" dei dipendenti

LISSONE - Sollecitata dalle organizzazioni sindacali, l'amministrazione comunale ha aderito volentieri al progetto "Archimedes". Lo scopo è quello di rilevare la vulnerabilità dei dipendenti e accompagnarli in un percorso di recupero della loro autonomia

Rilevare le vulnerabilità economiche dei lavoratori e delle lavoratrici e accompagnare le persone esposte ai rischi di impoverimento sostenendole nei percorsi per recuperare la loro autonomia. Si intitola "Agire in fiducia – accogliere l’incertezza" il nuovo progetto "Archimedes. Leve per il cambiamento sostenibile", promosso dall’Ambito Territoriale di Carate Brianza (di cui fa parte anche Lissone) in collaborazione con le Rappresentanze sindacali CGIL CISL Monza e Brianza e la Fondazione Cariplo. Lo scopo è rispondere alle situazioni di difficoltà economica che negli ultimi anni sono aumentate anche tra le persone che hanno un lavoro stabile.

La cessione del quinto dello stipendio, il ricorso a prestiti aziendali o da società finanziarie, i debiti per morosità, insieme all’incapacità di sostenere spese improvvise sono indicatori di fragilità e disagio che il più delle volte vengono mascherati persino ai colleghi di scrivania con cui ci si rapporta per più ore durante la giornata. Tanto che in molte aziende accade di trovare personale che per vari motivi e magari periodi limitati fatica a gestire la vita propria e della famiglia.

Per questo motivo l’amministrazione comunale, sollecitata dalle rappresentanze sindacali interne, ha accettato di aderire ad "Archimedes", essendo una delle principali “aziende” del tessuto locale e anche per sensibilizzare altre realtà del territorio. Il progetto, presentato nei giorni scorsi al personale del Comune, prevede la somministrazione via computer di un questionario completamente anonimo che servirà a rilevare situazioni di vulnerabilità economica dei lavoratori e delle lavoratrici all’interno del municipio.

I risultati saranno poi elaborati e serviranno ad analizzare meglio la situazione e a formare nelle aziende medio-grandi la figura sindacale del "Delegato sociale", istituita ormai dal 2008 proprio per aiutare lavoratori in difficoltà economiche, spesso associate o causate da problematiche famigliari o sociali, indirizzandoli verso i servizi più adatti esistenti nel territorio.


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