Il giudice gli impone di girare alla larga da una donna, lui la molesta: tunisino in carcere

LISSONE - Il primo "avvertimento" del giudice avrebbe dovuto bastargli: gli era stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati da una connazionale che aveva molestato e minacciato. Il tunisino, però, ha fatto di testa sua. E sabato mattina i Carabinieri lo hanno portato in carcere

Il giudice gli aveva raccomandato di non avvicinarsi più ai luoghi frequentati da una connazionale, ma lui ha voluto infischiarsene e fare di testa sua: un tunisino di 48 anni, nella mattinata di sabato, ha ricevuto nella sua abitazione di Lissone la visita dei Carabinieri che lo hanno accompagnato in carcere.

L'uomo, purtroppo, già in passato era stato segnalato per atteggiamenti molesti e per minacce nei confronti di una connazionale di 35 anni. Più volte erano intervenuti i Carabinieri finché il giudice, prima di arrivare a provvedimenti estremi, era arrivato a imporgli il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.

Lui, però, non ha cambiato condotta costringendo le forze dell'ordine a fare una nuova segnalazione all'autorità giudiziaria. Stavolta pagherà a caro prezzo la sua testardaggine: sabato i Carabinieri di Monza hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Giudice per le indagini preliminari. Lo hanno accompagnato in carcere. Forse lì avrà modo di riflettere sul suo modo di comportarsi.


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