Terremoto, per la Protezione civile una commovente raccolta di beni di prima necessità

LISSONE - Erano stati a L'Aquila e avevano visto sul campo quale può essere la forza devastante di un terremoto e quali le sue conseguenze. I volontari della Protezione civile cittadina, però, stavolta hanno provato un'altra esperienza commovente: lo slancio, incontenibile, dei cittadini che desideravano inviare aiuti ai terremotati

Si sono mobilitati subito, senza esitazione, pronti a fare la loro parte per le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. Ma per i volontari della Protezione civile "Alberto Mussi e Gino Arosio" di Lissone, anche la raccolta di materiale da inviare si è trasformata in un'esperienza in credibile.

"Ci siamo attivati - raccontano i volontari - perché anche da noi come in molte altre città è scattato l'impulso di dare aiuto. Il centralino del Comune è stato letteralmente sommerso da telefonate di cittadini che volevano dare un concreto contributo per alleviare i disagi di chi si ritrova senza più nulla. A questo punto il sindaco Concetta Monguzzi si è messa in contatto con noi per concordare il modo migliore per canalizzare questo flusso di aiuti". 

I cittadini erano pronti a offrire di tutto. Vedere le immagini trasmesse dalla televisione ha fatto il resto. Volevano inviare alimenti, vestiario, giochi per bambini, letti e tende".

"Anche se si spiegava loro che il sistema di protezione civile prevede già l’indispensabile per accogliere le popolazioni sfollate in campi attrezzati - raccontano i volontari - volevano far sentire la loro vicinanza offrendo una coperta più calda o un letto più comodo. Abbiamo quindi deciso di prestare la nostra sede che, per alcuni giorni, è diventata il centro di raccolta di coperte, sacchi a pelo, brandine da campo. Sono arrivati in tanti, descrivere il profilo dei donatori è impossibile: la coppia di anziani che porta una delle loro coperte, assicurando che è nuova e di ottima qualità come oggi non se ne trovano più, così come il giovane che è passato al grande magazzino a comprare due sacchi a pelo e due brandine da campeggio".

A tutti è stata rilasciata una ricevuta ed è stato chiesto un recapito per eventuali informazioni sulla destinazione finale di ciò che hanno donato.

"Il Dipartimento di Protezione Civile fa sapere di non inviare più aiuti che in questo momento potrebbero sottrarre risorse per la gestione degli stessi e ringrazia tutti per gli slanci di solidarietà dimostrata. Noi ci atteniamo alle direttive sapendo che l’emergenza sarà lunga e memori delle necessità vissute da soccorritori nel corso degli aiuti all’Aquila nel 2009, faremo in modo che la nostra raccolta raggiunga chi più ne ha bisogno".


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