Bosco delle Querce: là dove c'era la diossina ora ci sono 308 piante di cannabis

SEVESO - Più di 300 piante di cannabis. Una vera e propria piantagione quella scoperta dai Carabinieri della Compagnia di Seregno all'interno del Bosco delle Querce. L'area quarant'anni fa più inquinata dalla diossina, all'insaputa di tutti era diventata uno dei maggiori centri brianzoli di produzione di droga

Il risultato, è il caso di dirlo, è proprio stupefacente: sparita la diossina, in quella che era la zona A, l'area più inquinata dal disastro dell'Icmesa, ora sorgono 308 piante di cannabis. L'enorme piantagione è stata scoperta nel Bosco delle Querce di Seveso di Seveso e Meda dai Carabinieri della Compagnia di Seregno in un'operazione congiunta con il Comando provinciale di Milano.

Un ritrovamento davvero incredibile in quello che, a tutti gli effetti, è il simbolo di Seveso e della sua rinascita dopo l'evento diossina. Area naturalistica di pregio. Ma, a quanto pare, anche ottimo posto per coltivare le piante in tutta tranquillità senza il rischio di essere scoperti facilmente.

I militari, per scovarle, oltre ad avere setacciato il parco in lungo e in largo hanno impiegato anche gli elicotteri. Il risultato delle loro ricerche ha dell'incredibile: 98 piante alte 2 metri, 80 altre un metro e mezzo, 30 vasi con dentro germogli.

Una piantagione ben curata, gestita su tre terrazze. E, lì accanto, zappe, vanghe e cesoie per completare l'attrezzatura del perfetto giardiniere. Tutta la piantagione, naturalmente, è stata estirpata. Indagini ancora in corso per cercare di risalire a chi ha creato questa coltivazione illegale, sotto gli occhi di tutti i cittadini e in un'area che viene sempre additata come un modello da imitare dal punto di vista naturalistico e ambientale.


Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui