Briantea84 all'assalto: oggi può vincere il suo sesto scudetto

SEVESO - Una trasferta nel vicino impianto del PalaDesio, 6 mila posti di capacità, per affrontare Porto Torres in gara-2 delle finali scudetto. Dopo il successo esterno, la Briantea84 oggi può chiudere la serie e vincere di nuovo lo scudetto

La posta in palio ha un nome di quelli che fanno sognare: oggi, domenica 21 maggio (ore 18) al PalaDesio si gioca gara 2 di finale scudetto, il primo match point valido per il titolo italiano. Avversarie nella serie, la UnipolSai Briantea84 Cantù e il Gsd Porto Torres, già protagoniste del primo feroce atto per il tricolore lo scorso week end in terra sarda e vinto dai canturini per 64-61. A Desio, dunque, la Serie A Fipic potrebbe incoronare la regina della stagione 2017: la riconferma degli uomini di coach Marco Bergna porterebbe a Cantù il sesto Scudetto della sua storia, il secondo consecutivo dopo quello sollevato lo scorso anno.

In caso di vittoria di Porto Torres, invece, tutto rimandato a gara 3, sabato 27 maggio (ore 18) di nuovo in Sardegna. Anche gara 2 sarà trasmessa in diretta su RaiSport, con commento di Lorenzo Roata e Carlo Di Giusto, commissario tecnico della Nazionale Fipic.

“Siamo arrivati al primo match point - ha commentato il coach della UnipolSai Marco Bergna -, abbiamo il vantaggio e il privilegio di giocare con il nostro sesto uomo in campo, il nostro pubblico. Porto Torres non ha nulla da perdere, giocherà come sappiamo essere nelle sue corde e farà di tutto per mettere la serie in pari. Noi siamo sull’1-0 ma questo non deve farci abbassare la guardia: una posizione che va difesa in ogni modo, non bisogna dare nulla per scontato. Quest’anno abbiamo dimostrato di essere una squadra compatta e capace di affrontare grandi sfide: caratterialmente e tecnicamente, chi entra in campo sa farsi trovare pronto in ogni momento. Domenica non sarà una partita facile, sappiamo benissimo cosa c’è in palio: con tutta la scaramanzia del caso, penso che sarebbe meraviglioso chiudere la serie insieme a tutti i nostri tifosi ma so anche bene che per riuscirci non dovremo distrarci un secondo e la battaglia sarà davvero durissima”.

Oggi a Desio sarà anche l’ultima occasione per poter vedere in maglia biancoblù Brian Bell. Lo statunitense, terminata la sua quarta stagione con la UnipolSai, ha scelto la Germania come nuova destinazione. Tutti i tifosi potranno salutarlo e portare a casa la cartolina realizzata appositamente per ricordare gli anni canturini di Bell, con il suo autografo raccolto sul campo dopo la partita. 

La gara di andata ha visto protagoniste le difese: obiettivo della UnipolSai, neutralizzare i tre mattatori dell’offensiva sarda. In primis Matt Scott, che una settimana fa è stato contenuto a 16 punti e con una percentuale da 3 (1/5) molto lontana dal suo personale, ma anche la coppia britannica formata da George Bates, miglior realizzatore del match con 24 punti nelle mani, e Phil Pratt 21 punti ma soprattutto 13 assist distribuiti. Sul fronte offensivo, le statistiche mostrano una Porto Torres molto più precisa al tiro: 56% contro il 49% dei canturini. Così come anche negli altri comparti, tranne il tiro dalla distanza che la UnipolSai ha saputo meglio capitalizzare (7 centri contro i 3 degli isolani).

Una sfida nella sfida. Oltre al titolo di Campione d’Italia da conquistare, gara 2 di Finale Scudetto si pone un obiettivo in più: rendere la partita un evento che possa avvicinare allo sport paralimpico un pubblico sempre più ampio. Il terzo atto di un percorso che – coltivato in tutte le partite della stagione regolare con un palazzetto sempre traboccante – ha ricevuto grande impulso nel 2015 con la prima Finale Scudetto giocata in una casa d’eccezione, il Pianella di Cucciago, storico tempio della Pallacanestro Cantù, riempito fino alle gradinate più alte.  

“Il senso di questa sfida non sta nei numeri o nei record fine a se stessi – ha tenuto a precisare il presidente Alfredo Marson –, non vorrei che si fraintendesse il nostro obiettivo: a noi non interessa entrare nei Guinness, noi vogliamo che la gente in massa ami lo sport paralimpico. Troppo poetico? Ci credo dal primo giorno, vedo i progressi e i cambiamenti culturali. Avere 2 mila o 4 mila persone a Desio, se ci pensiamo bene, non fa differenza: a generare il cambiamento sono i passi che compiamo ogni giorno, costantemente, senza arrenderci. Sono le 800 persone che per tutta la stagione hanno riempito il palasport di Seveso. Gocce che diventano un mare. Perché piano piano sono certo che arriveremo ad avere su tutti i campi questa adesione, come abbiamo visto a Porto Torres settimana scorsa. È un percorso lungo, l’importante è non fermarsi, segnare il punto. Noi ci proveremo oggi e saremo felici di poter regalare meravigliose emozioni a chi ci sarà”.


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