Tagliabue: "Il nome Tangenziale Nord e l'imbarazzo di Butti nel dirlo fanno capire che non è un'opera per Seveso"

SEVESO - L'incontro di settimana scorsa con i tecnici del Centro Studi Pim non ha rinfrancato i consiglieri comunali di opposizione. Entrati nell'aula con molti dubbi, sono usciti con qualche perplessità in più sulla realizzazione della tangenzialina e del sottopasso alla linea ferroviaria

L'incontro con i tecnici del Centro Studi Pim, quello incaricato di seguire l'amministrazione comunale di Seveso nella realizzazione della tangenzialina con annesso sottopasso ferroviario in fondo a via Repubblica, oltre a non aver chiarito i dubbi dell'opposizione ha alimentato anche le polemiche.

Uno dei più attivi sul fronte sottopasso (visto naturalmente dal punto di vista dell'interramento) è Daniele Tagliabue, capogruppo della lista civica Sevesoviva, che al termine dell'incontro ha reso note tutte le sue perplessità con un intervento scritto:


Già dal nome, Tangenziale Nord, e dall'imbarazzo di Butti nel pronunciarlo si capisce che non è un'opera per Seveso. I contenuti dell'incontro hanno confermato quanto già detto in precedenza, con alcune aggravanti.

Il rifacimento di via don Sturzo, opera di accesso est al sottopasso a carico di Pedemontana, pare abbia già un progetto definitivo, che, naturalmente, nessuno ha mai visto. Sta di fatto, che, secondo l'ing.Barzizza del PIM, relatore, pare abbia larghezza di carreggiata addirittura di 2,75m, cioè non conforme alle norme per il trasporto pubblico. 

Nonostante la larghezza fisica di Via don Sturzo sia sostanzialmente di 10 metri, lo stesso professionista si è detto sicuro che ci staranno due corsie da 3,5 metri (larghezza necessaria al trasporto pubblico), due banchine da 0,50 metri, due marciapiedi da 1,5 metri e un corsia di sosta in linea da 2 metri. In tutto il mondo il totale farebbe 13 metri ma, si sa, dopo il sottopasso di Baruccana, dai professionisti ci possiamo attendere di tutto.

Sempre la presenza di trasporto pubblico dovrebbe imporre pendenze massime al 6% mentre sul sottopasso del PIM si osservano pendenze del 7,6%. Barzizza le ha definite "dolci". Anche qui, si sa, Baruccana insegna.

E veniamo alle domande che hanno visto impegnato il segretario del Pd nonché consigliere, Roberto Fumagalli, a rispondere, a vanvera, sui social: quanti passaggi si sposteranno dal passaggio a livello di Corso Isonzo al sottopasso sud? In sostanza, quale sarà il beneficio per Seveso?

Assente in commissione Fumagalli, abbiamo rivolto questa domanda direttamente al professionista che, purtroppo, non ha risposto. Ci ha detto che forse era scritto sullo Studio di fattibilità approvato due anni fa dalla Giunta. Allora abbiamo girato la domanda al sindaco che ha approvato lo studio di fattibilità ed abbiamo ottenuto uguale silenzio. Insomma non uno in Commissione sapeva dire un numero che esprimesse il beneficio per Seveso di un'opera da 30 milioni di euro fatta a Cesano!

A questo punto tutti avranno capito perché si chiama Tangenziale Nord: il capo del Pd Gigi Ponti a Cesano 10 anni fa ha diviso in due la città con un enorme sottopasso a nord, bloccato il quale la città è ferma. Per limitare questo danno ormai fatto ha bisogno di almeno una alternativa. Butti e il PD gliela stanno regalando a scapito di un vero investimento per risolvere i problemi di Seveso.

Altro che soluzione del "nodo Seveso"! La foto esprime il danno ambientale di questa nuova cementata, alla faccia delle balle di sostenibilità ambientale di cui sono pieni di discorsi di Butti e di Gigi Ponti, promotore, del resto, di una delle città più intensamente cementate d'Italia, peggio di Seveso. Chi va con lo zoppo...


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