Beethoven e i suoi misteri in scena al teatro San Giuseppe

BRUGHERIO - Questa sera, nell'ambito della stagione "Fuori pista" del teatro San Giuseppe, in città arriva un gran personaggio: Corrado D'Elia, con un monologo, porterà alla scoperta di Beethoven e del suo lato umano

I misteri, la sordità, i rapporti col padre e con il suo tempo, il suo talento, gli amori, profondi e contrastati, le sue durezze e soprattutto la sua musica immortale. Nella serata di oggi, martedì 14 febbraio con inizio alle 21, Corrado D'Elia porta in scena al teatro San Giuseppe di Brugherio lo spettacolo "Io, Ludwig Van Beethoven". Un monologo di poco più di un’ora per raccontare la vita del compositore tedesco, scandagliandone l’animo umano ed i conflitti interiori, contributo alla genesi delle sue celebri composizioni.

Un sentito omaggio, dunque, al grande musicista, in uno spettacolo che ne coglie il lato umano senza sbavature e troppe concessioni al sentimentalismo, giocando con un suggestivo mix di musica e luci.

Inserito nella stagione Fuori Pista – la tradizionale rassegna dedicata al monologo teatrale realizzata dal Comune di Brugherio in collaborazione con il Teatro San Giuseppe - D’Elia, nelle sue vesti di autore, regista ed attore, si rivela un aedo contemporaneo che si  affida alla potenza della propria voce e alla capacità di mimica e gestualità per restituire al pubblico un ritratto vivido del genio musicale e del panorama dell’epoca.

A fare da sfondo, una scena spoglia eppure densa di suggestioni: un solo sgabello e pareti bianche, che, illuminate da giochi di luce, seguono il ritmo della narrazione. In questo semplice quadro si fa strada il racconto della vita di Beethoven, dall’infanzia – in una famiglia di umili origini, segnata dal difficile rapporto con un padre musicista alcolizzato, violento, pronto a sfruttare il talento del piccolo Ludwig – alla giovinezza, che vide fiorire otto delle sue sinfonie. Particolare risalto viene dato, nella narrazione, alla genesi dell’Inno alla gioia, aggiunto all’ultimo alla sua nona sinfonia.

D’Elia sottolinea l’importanza del sentimento per un compositore passato alla storia per il carattere burbero e malinconico; di come, dietro le apparenze di uomo scorbutico e irascibile, si celasse una profonda sensibilità e un grande disagio per l’acuirsi della sordità.

Nel frattempo il panorama musicale viennese veniva dominato dagli italiani, Paganini e Rossini, compositori dotati di una vivacità e leggerezza lontani dalla fisionomia musicale di Ludwig, che si ritrovò così a fare i conti anche con l’incomprensione del suo ambiente.

La vita del genio musicale si trascinò allora tra solitudine, dolore e malattia per dieci anni, il tempo che intercorse dalla composizione tra l’ottava e la nona Sinfonia. 

I biglietti dello spettacolo costano 16  euro (12 euro per gli studenti, gli over 65 e i soci della BCC di Carugate e Inzago).



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