"I suoceri albanesi": al San Giuseppe un esilarante quadretto familiare

BRUGHERIO - Stasera e domani sera, al teatro San Giuseppe (via Italia, 76), va in scena "I suoceri albanesi": una esilarante commedia che si inserisce nel cartellone della XXXVI edizione della stagione di prosa proposta dal teatro in collaborazione con il Comune. Biglietti a partire da 22 euro.

Una commedia dai ritmi e tempi comici perfetti, modulata sui nostri difetti, sul nostro modo di essere intolleranti o faziosi, riuscendo a creare complicità con il pubblico nel raccontare situazioni quotidiane come il complesso rapporto genitori e figli adolescenti o il contrasto tra la moglie chic e il marito ruspante. E' "I suoceri albanesi", che sarà portata in scena nella serata di oggi e in quella di domani al teatro San Giuseppe, con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi nei panni dei protagonisti. Due ore di sana e intelligente allegria.

E' la storia di una famiglia borghese: un padre, una madre e una figlia. Lui, Lucio, 55enne, consigliere comunale progressista; lei, Ginevra, 50enne, chef in carriera, con un passato fatto di lotte politiche e rivolte generazionali, conducono un’esistenza improntata al politically correct, cercando quotidianamente di trasmettere alla figlia Camilla, 16enne, questo loro stile di vita, pregno di valori importanti, di parole mai banali: l’importanza della politica, della solidarietà, della fratellanza. Ogni occasione è buona per ribadire simili concetti: a tavola, ascoltando un telegiornale, commentando episodi di vita. Anche l’amica del cuore di Ginevra, Benedetta, erborista alternativa, in analisi perenne e ossessiva ricerca di un compagno, è la frequentatrice abituale della casa e non perde occasione per manifestare le sue fragilità.

Ma come in tutte le famiglie anche le incombenze pratiche occupano uno spazio importante nella vita di Lucio e Ginevra e la rottura di una tubazione del bagno di servizio, che rischia di allagare l’appartamento sottostante, occupato da un eccentrico Tenente Colonnello, obbliga i coniugi a chiamare una ditta per il restauro completo del servizio igienico. La ditta è formata da due ragazzi: Igli, 35 anni e Lushan di 18. Sono albanesi, con una storia alle spalle di quelle che si leggono tutti i giorni sui quotidiani. Viaggi su barconi fatiscenti, periodi di clandestinità, infine l’agognato permesso di soggiorno e adesso una Ditta, con tanto di partita Iva e lavoro in quantità. Un esempio da seguire per Camilla e i giovani come lei, abituati al contrario a situazioni agiate e iperprotettive. E’ questo che Lucio e Ginevra pensano, guardando a quella luce che illumina gli sguardi dei due ragazzi. Una luce piena di vitalità, voglia di fare, come solo chi ha davvero conosciuto la fame può ancora avere.

Ma un giorno Lucio dimentica un importante documento, torna a casa ad un orario imprevisto e le certezze sue e di Ginevra crollano come un castello di carte. E chi predica bene… 

Lo spettacolo si inserisce nell’ambito della XXXVI edizione della Stagione di Prosa 2015/2016, organizzata dal teatro San Giuseppe in collaborazione con l'assessorato comunale alle Politiche culturali.

Primi posti 27 euro, secondi posti 22 euro. Riduzione  studenti e over 65, solo secondi posti, 20 euro.