Lazzate scende in piazza e sfida il Prefetto: "I profughi se li tenga a Monza nei suoi uffici vuoti"

LAZZATE - Tutti in piazza, davanti a quell'abitazione di via Volta 14 dove, da un momento all'altro, potrebbero arrivare i migranti. Lazzate dice no, lo considera una provocazione. E i cittadini sono pronti a opporsi

Quattrocento persone in piazza, forse anche di più, per dire no all'arrivo dei migranti nel borgo. Nel pieno centro del borgo, esattamente nel cortile al civico 14 di via Volta, esattamente di fianco alla deliziosa Osteria del Borgo e alla piscina estiva che sarà inaugurata venerdì.

"La cosa che più ci fa male - ha affermato Andrea Monti, assessore alla Sicurezza, parlando alla piazza gremita - è averlo scoperto per puro caso. Venerdì un cittadino ci ha informato che era stato fatto il rogito per la vendita dei due appartamenti con il balcone che si affacciano sulla via principale. Abbiamo messo insieme tutto, scoprendo che l'acquirente è quella stessa cooperativa che si occupa di migranti in altri Comuni della Brianza. Ci viene da pensare che gestire i migranti sia redditizio se ora, anziché prendere gli spazi in affitto, si passa addirittura all'acquisto degli immobili".

"La Prefettura - ha aggiunto Monti - ufficialmente non ci ha detto nulla. Anzi, non ha nemmeno risposto alla nostra richiesta si chiarimenti. Questa è il rispetto che ha per l'amministrazione comunale e per tutti i cittadini di Lazzate. Alla fine non è che noi vogliamo essere i cattivi a tutti i costi, ma siamo convinti che l'accoglienza sia da fare nei tempi e nei modi giusti. Credo che solo i ladri facciano le cose di nascosto".

Di fronte a cittadini inferociti, Monti e il sindaco Loredana Pizzi hanno spiegato quali sono state le prime misure adottate dopo avere appreso della notizia. Un'ordinanza per vietare l'arrivo di furgoni e autocarri in via Volta, con lo sopo di evitare lo scarico merci, e la decisione di considerare l'insediamento di profughi non come un'attività residenziale, bensì parificandola dal punto di vista edilizio e urbanistico a quella ricettivo alberghiera (visti gli obblighi a favore dei migranti) nonché socio assistenziale.

"Temiamo che il Prefetto possa agire in deroga a leggi e regolamenti - ha chiarito Monti - per questo chiediamo a tutti i cittadini di essere ancora qui con noi non solo questa sera per combattere la battaglia".

Nel frattempo, per esprimere il primo no, a Lazzate ieri sera sono intervenuti i sindaci di Saronno, Lentate sul Seveso, esponenti della Regione Lombardia. Tutti uniti contro nella crociata contro il Prefetto e contro una gestione del fenomeno migratorio considerata inopportuna e inefficace.

Da Lazzate ieri sera è partito un messaggio forte e chiaro: non si sa ancora quante persone arriveranno, ma sarà guerra.

Gualfrido Galimberti


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