Allevi: "Tanti i disastri e le macerie lasciate da Scanagatti. Ripartiamo da una città insicura e irriconoscibile"

MONZA - Tesa la campagna elettorale, ma una volta avuta la certezza del risultato Allevi non è stato tenero con il sindaco uscente. Che da parte sua ribatte: "Spero che non realizzi alla lettera quanto ha promesso in campagna elettorale sulla sicurezza"

Certe notti, come quella di ieri, rimarranno  indelebili nella memoria e nel cuore del centrodestra monzese. Già intorno a mezzanotte e quaranta il nome del vincitore era noto. Dal team del neo sindaco era arrivata l’indiscrezione: “Mancano solo due seggi,  ma  Dario Allevi è già avanti di 1000 voti”.

A quel punto, malgrado la mancanza dell’ufficialità, è scoppiato il boato di gioia dei sostenitori. La sala giunta e l’aula consigliare già alle 22.30 iniziavano ad affollarsi di volti noti: in primis Franco Magnano il geometra di Silvio Berlusconi che in silenzio ha seguito attentamente tutta l’evoluzione della serata, poi il vicegovernatore della Regione Lombardia  Fabrizio Sala, i candidati delle liste civiche e dei partiti che hanno sostenuto Allevi.

Via via che il risultato evolveva a favore dell’ex presidente della Provincia di Monza e Brianza sono arrivati anche Giuliano Ghezzi anima della campagna elettorale di Forza Italia, Massimiliano Longo (recordman  di preferenze per gli azzurri), la capolista Martina Sassoli, Francesco Cirillo e Rosario Adamo,  Federico Arena leader della Lega Nord, Andrea Arbizzoni dei Fratelli d’Italia, i nuovi alleati Marco Monguzzi, Anna Martinetti e Mirko Grignola di “Monza con Maffè”.

Presenti fin dall’inizio anche i candidati della lista civica “Monza Futura”: Antonio Scalise e Stefania Bongarzone. Al gran completo anche la lista civica "Noi con Dario Allevi". In più militanti e simpatizzanti della destra più radicale.

Quando il risultato è diventato ufficiale sono corsi a Palazzo anche Pierfranco Maffè e il senatore Andrea Mandelli che nella passata tornata elettorale era uscito perdente dal confronto con Scanagatti. Poi i due ex sindaci di centro destra Roberto Colombo e Marco Mariani e il capogruppo regionale della Lega Nord Massimiliano Romeo.

Nel frattempo sono saliti in Municipio diretti nei loro uffici anche Roberto Scanagatti, seguito dal segretario cittadino del Pd Alberto Pilotto, dall’ex assessore Egidio Longoni e da alcuni candidati e sostenitori. Volti bassi e delusi quelli del team del sindaco uscente che si è fatto varco tra i sostenitori di Allevi che ormai avevano occupato il corridoio.

“Il nostro risultato è comunque positivo – ha commentato Scanagatti -  noi volevamo parlare alla testa e al cuore delle persone, hanno prevalso altri messaggi più diretti alla pancia. C’è rammarico, è stato svolto un grande lavoro. Il risultato nazionale ha spazzato via tante buone amministrazioni di centrosinistra, ma questa è la democrazia e noi accettiamo il risultato. Noi parlavamo di metropolitana loro di sicurezza in una città che non è così insicura come l’hanno rappresentata”.

Auspicando che il suo successore non realizzi alla lettera quanto promesso in campagna elettorale, soprattutto in tema di sicurezza. “Mi auguro che non voglia mettere in campo fino in fondo misure e provvedimenti che ha indicato sui temi della sicurezza – ha concluso – Questa città non ha bisogno di ulteriori divisioni”.

Poi la grande festa: il neosindaco blindato nella piazza del Comune dalle televisioni nazionali è stato raggiunto dai suoi  sostenitori. Finito le interviste abbracci, pacche sulle spalle e poi tutti a saltare al grido “Chi non salta comunista è”. Poi l’abbraccio di Fabrizio Sala, Franco Magnano e Mariastella Gelmini.

Ed è stato proprio il vicegovernatore della Regione Lombardia il primo ad esultare.  “Sono felicissimo, ci sto lavorando da un anno, il nostro impegno è stato premiato dai cittadini – ha commentato a caldo Fabrizio Sala – Adesso Monza  cambia e cambia anche la Brianza, adesso dobbiamo solo lavorare”.

Parole di congratulazioni da parte di Franco Magnano. “Sono contento – ha dichiarato – Ed è certamente molto contento anche Berlusconi”.

È già pronto a mettersi al lavoro Dario Allevi. “Le cose da fare sono tante – ha dichiarato -  Tanti i disastri e le macerie lasciate da Scanagatti. Si ricomincia da una città insicura, irriconoscibile, con un degrado urbano che non si era mani visto, una città che ha bisogno della manutenzione di strade e di marciapiedi. Terremo fede a tutti gli impegni presi con i cittadini”.

Tanti anche i commenti raccolti durante la serata e i messaggi diffusi sul web.

“Finalmente Monza si è destalinizzata”, ha dichiarato Ettore Radice rappresentante della cultura monzese che insieme ad altre associazioni culturali ha promosso la raccolta di firme contro i chiosconi.

Gioiscono anche i rappresentanti di Forza Nuova. “Auguriamo al neosindaco un proficuo lavoro di ricostruzione di Monza dai danni morali e materiali di cui si è resa protagonista la combriccola al governo da cinque anni – ha commentato il coordinatore cittadino Giuseppe Vigevani – Ci troverà come sempre disciplinati nel nostro intercedere, arroccati come gli spartani sulle Termopili a difesa e tutela dei diritti dei cittadini monzesi e severi vigili dell’operato della nuova giunta”.

Le felicitazioni sino arrivate anche da Agostino D’Antuoni di “Io Cambio” che ricorda al neoeletto due temi a lui molto cari: “Prima le nostre famiglie, prima la nostra sicurezza”.

Barbara Apicella


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