Cerca di uccidere il convivente con la forchetta: in manette professore di Monza

MONZA - Il professore di italiano, storia e comunicazione di un istituto di Monza è finito in manette. Il quarantaseienne, residente a Milano, avrebbe cercato di uccidere il suo convivente con una forchetta dopo aver trascorso una notte in ospedale per avere assunto cocaina

Prima ha sniffato cocaina e poi, a distanza di ore, ha cercato di uccidere il suo convivente con una forchetta: un uomo di 46 anni, residente a Milano e insegnante di italiano, storia e comunicazione in un istituto di Monza, giovedì è stato arrestato per tentato omicidio dalla Polizia di Stato. Indagini in corso per verificare anche l'ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia.

Davvero una vicenda incredibile iniziata nella tarda serata di mercoledì, quando il professore è stato preso in carico dal pronto soccorso dell'ospedale Sacco di Milano, dov'è giunto in stato confusionale.

Il personale medico, riscontrata l'assunzione di cocaina, ha prontamente telefonato al 112: l'uomo, infatti, aveva minacciato di morte il compagno trentacinquenne. Situazione delicata che aveva spinto gli agenti della Polizia di Stato richiedere al Pubblico ministero di turno di disporre l'allontanamento dall'abitazione.

Nel pomeriggio, però, una volta dimesso dalla struttura sanitaria, in barba al divieto, è tornato all'appartamento e, non avendo le chiavi, ha atteso pazientemente il convivente sullo zerbino.

Quando l'altro è arrivato, ha deciso di farlo entrare. Il gesto, però, non è stato ripagato da altrettanta gentilezza: subito è scoppiato un litigio e il docente, inferocito, secondo l'accusa avrebbe colpito il compagno al volto e alla mano con una forchetta e con una forbice. Poi avrebbe completato l'aggressione con un colpo di bottiglia.

Il convivente, fortunatamente, è riuscito a scappare e a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Hanno trovato l'insegnante ancora nell'abitazione, lo hanno arrestato per tentato omicidio. La vittima, invece, medicata al pronto soccorso, è stata giudicata guaribile in sette giorni.


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