Latitante marocchino arrestato in città: deve scontare 7 anni e 7 mesi di carcere

MONZA - Ricercato da mesi, è stato notato dagli agenti della Squadra Mobile di Lecco mentre camminava nel centro di Monza. Un marocchino di 27 anni, coinvolto nell'indagini "Baby park" del 2012 e considerato uno dei capi dei pusher arrestati, è finito al carcere di Pescarenico. Deve scontare 7 anni e 7 mesi di carcere.

Era una delle persone coinvolte nell'indagine "Baby park", che nel 2012 aveva portato all'arresto di numerose persone dedite allo spaccio di droga: un latitante marocchino di 27 anni, l'altro giorno, è stato arrestato a Monza dagli uomini della Squadra Mobile di Lecco.

Non era un semplice pusher, a detta deqli inquirenti, bensì uno dei capi dell'organizzazione che gestiva lo spaccio, soprattutto di cocaina, lungo l'asse Lecco-Nibionno sulla statale 36.

Ricercato ormai da mesi, ma negli ultimi tempi gli investigatori avevano scoperto le sue frequentazioni e monitoravano costantemente i luoghi in chi avrebbe potuto trovarsi, con particolare riferimento alla zona di Monza in cui pare che abbia iniziato a battere con maggior continuità in virtù di legami stretti con altri nordafricani.

Non si sono sbagliati: lo hanno sorpreso mentre camminava nel centro cittadino e lo hanno arrestato. Una volta portato in Questura è emerso che non era coinvolto soltanto nel traffico di droga, ma anche in altri reati contro la persona e il patrimonio. E' stato portato in carcere a Pescarenico, deve scontare 7 anni e 7 mesi di reclusione.