Mercato del lavoro: la Brianza riprende lentamente ma non è terra per i giovani

MONZA - Settimana scorsa sono stati presentati in Provincia i dati dell’Osservatorio del mercato del lavoro nella provincia briantea stilati in collaborazione con Afol (Agenzia formazione orientamento lavoro Monza e Brianza)

Il mercato del lavoro a Monza e in Brianza ritorna a muoversi anche se lentamente e con diversi tentennamenti soprattutto nel settore dell’occupazione giovanile. Un quadro confortante anche se non tutti i segni sono tutti positivi quello illustrato settimana scorsa in Provincia alla presenza di Tiziano Treu. Un incontro per presentare e riflettere sui dati del 2016 dell’Osservatorio del mercato del lavoro nella provincia briantea stilato in collaborazione con Afol (Agenzia formazione orientamento lavoro Monza e Brianza). Dati elaborati in base alle analisi delle principali fonti amministrative.

Numeri alla mano nel corso dell’anno passato il mercato del lavoro a Monza e in Brianza ha segnato un dato positivo, confermando il trend di ripresa. La crescita degli occupati nel medio e nel lungo periodo dal 2010 al 2016 fa segnare un +4,4 % anche se nell’ultimo anno è stata registrata una lieve flessione pari al -0,5 % .

Nel 2016 sono diminuite le persone in cerca di lavoro (-17,5%) ma purtroppo i disoccupati sono ancora sensibilmente superiori rispetto a quelli del 2010 (+23%).

A sorridere sono soprattutto le donne con i livelli di occupazione che tornano a quelli che c’erano prima della crisi con un +2,5% rispetto al 2015.

Il mondo dell’imprenditoria lentamente inizia a riprendersi e nel 2016 ha registrato un +0,6% con un aumento anche nei posti di lavoro nelle imprese. Con occupati sempre più qualificati.

Purtroppo a Monza e in Brianza quelli che continuano a piangere sono i giovani che nel corso del 2016 hanno registrato un netto -10% di occupazione rispetto al 2015.

È fiducioso il presidente della Provincia Gigi Ponti: “La Brianza storica terra del lavoro e del made in Italy pare avere complessivamente retto l’urto della crisi – commenta – Confermando la capacità intrinseca di ripresa con un bilancio occupazione in positivo”.

Un’analisi attenta e profonda è arrivata appunto dall’ex ministro Tiziano Treu. “Monza e la Brianza confermano risultati relativamente buoni rispetto alla media nazionale: siete un caso di eccellenza  – ha spiegato – L’Italia è un Paese molto diviso con un Sud fermo che indietreggia e un Nord che lentamente va avanti. È necessario attuare politiche differenziate, investire di più nell’innovazione. L’Italia è un Paese che penalizza i giovani, i primi ad accogliere le novità”.

Treu poi ha analizzato anche il grave problema della diminuzione delle nascite lanciando poi l’invito agli imprenditori di unirsi.

“Abbiamo imprese bravissime anche in condizioni difficili, ma rappresentano solo un terzo dell’intero panorama – precisa – Le piccole imprese possono andare bene, ma se si aggregano è meglio”.

Sponsorizzando anche la tendenza del lavoro part time dopo i 60 anni che all’estero è un elemento trainante e l’investimento nell’istruzione . “La manutenzione della conoscenza è fondamentale – precisa – Più si investe in cervelli, come succede a Milano, più aumenta la ripresa in tutti i settori”.

B.Api.


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