Metropolitana, Sassoli: "Dopo i manifesti di Scanagatti, ora salta fuori la verità sulla M5"

MONZA - Una volta appreso quanto è emerso dalla conferenza stampa di ieri sulla metropolitana, Martina Sassoli (Forza Italia) ha espresso tutto il suo disappunto nei confronti dei manifesti affissi in città dal centrosinistra, che annunciavano l'avvio dei lavori nel 2019

L'ira di Martina Sassoli, capolista di Forza Italia alle prossime elezioni amministrative dell'11 giugno al fianco del candidato sindaco Dario Allevi, per le prospettive della metropolitana. O, meglio, per il fatto che quanto è emerso ieri nella conferenza stampa di Milano non corrisponde a quanto sostenuto finora dal centrosinistra che governa Monza.

"Apprendiamo da notizie di stampa - afferma Sassoli - le gravi novità relative al prolungamento della Metropolitana fino a Monza. Stando a quanto riportato dalle agenzie, le fermate previste a Monza vedranno la luce forse tra 10 anni. Il destino di Monza è, però, nelle mani del sindaco di Milano Giuseppe Sala, il quale assumerà ogni decisione relativa allo sviluppo infrastrutturale della nostra città tra un anno, quando sarà concluso il progetto definitivo, e non prima".

"Gravissimo è dunque quanto raccontato dall'attuale sindaco di Monza Roberto Scanagatti che, dai suoi manifesti elettorali affissi in ogni angolo della città, dichiara che grazie alla sua amministrazione partiranno i lavori per la metro lilla nel 2019. Gravissimo perché, alla luce della conferenza stampa odierna, abbiamo saputo che quanto dichiarato non corrisponde alla realtà dei fatti. Gravissimo perché si appropria di meriti che non esistono, dal momento che ad oggi nulla è ancora stato definito. Gravissimo perché un sindaco non può permettersi di prendere in giro i propri cittadini".

Per Sassoli si tratta esclusivamente di "pura speculazione elettorale che si basa sulla sola politica degli annunci, per compensare il vuoto pneumatico realizzato in questi cinque anni di amministrazione Scanagatti. Un vuoto che ha portato la nostra città a perdere tempo prezioso condannandola a restare fanalino di coda lombardo sul piano dei trasporti pubblici e dell'ambiente".


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