Neuropsichiatria infantile: al San Gerardo inaugurato il reparto rinnovato

MONZA - Ieri pomeriggio all'ospedale San Gerardo è stato inaugurato il rinnovato reparto di neuropsichiatria infantile. Presente alla cerimonia Fabrizio Sala, vicegovernatore della Lombardia, oltre a Matteo Stocco, direttore della Asst di Monza e Brianza

Un reparto di neuropsichiatria infantile, completamente rinnovato dopo il trasferimento nella nuova palazzina avancorpo dell’ospedale San Gerardo. E' stato inaugurato ieri pomeriggio alla presenza di Fabrizio Sala, vicegovernatore della Regione Lombardia. L’Unità operativa di Neuropsichiatria diretta dalla professoressa Francesca Neri, rientra nella rosa delle tre uniche Unità presenti in regione (insieme agli Spedali Civili di Brescia e al Mondino di Pavia) per l’accoglienza in degenza di situazioni di emergenza-urgenza fino ai 18 anni, provenienti direttamente dal Pronto soccorso o trasferiti da altri ospedali.

A fare gli onori di casa il Direttore generale della ASST di Monza, Matteo Stocco: “Con questo trasferimento si avvia alla conclusione la prima fase dei lavori. Questo reparto in particolare è uno dei nostri fiori all’occhiello con oltre duemila accessi l’anno. Il progetto del giardino, anche grazie all’associazione Abio, rappresenta una ulteriore “terapia” per il bene dei pazienti ricoverati”.

“L’ospedale San Gerardo si conferma un’eccellenza della nostra sanità – ha affermato Fabrizio Sala -. Questo è un reparto che rappresenta un orgoglio. Con questa nuova struttura si apre un percorso all’insegna dell’innovazione che caratterizza la sanità lombarda e che, grazie al voto referendario, possiamo ora dire che sarà una caratteristica che manterremo anche in futuro”. 

Il reparto è aperto all’interno del San Gerardo dal 1988 ed è stato tra i primi reparti clinicizzati diretti da personale universitario dell’Università di Milano, polo di Monza, divenuto in seguito Università Milano Bicocca.
Da subito si è caratterizzato per la specifica formazione del suo direttore, il professor Mario Bertolini, Psicoanalista dell’infanzia e dell’adolescenza nonché neuropsichiatra e in seguito di molti operatori, in un reparto che era in grado di accogliere il disagio grave psicopatologico in infanzia e soprattutto in adolescenza anche con le caratteristiche dell’emergenza-urgenza.

Già nel 1988, unica tra tutte le Npi lombarde, il reparto aveva attivato un servizio di reperibilità h 24 sul Pronto soccorso pediatrico e generale, consentendo così una risposta al problema dell’urgenza in ambito psichiatrico 0-18 anni.

Il reparto di 10 letti con degenza media di 13 giorni, è passato dall’accogliere situazioni di urgenza nel 2001 in una percentuale del 23% dei ricoveri totali, al 2014 in cui il 46% dei ricoveri è urgente e l’età media dei ricoverati è di 15 anni. Lo scorso anno l’occupazione dei posti letto è stata del 138% per la necessità di trovare una collocazione urgente in assenza di posti letto specifici per l’età adolescenziale.

Il reparto attualmente è accreditato per 15 letti con otto stanze per un totale di circa 1500 metri quadrati. Al suo interno funziona un servizio di neurofisiologia e un Day hospital per disturbi del comportamento alimentare che l’anno scorso ha superato i 2100 accessi riservato a pazienti sotto i 18 anni, in collegamento con le sedi territoriali e con la comunità terapeutica di Desio.

“In linea con i lavori del Gruppo di approfondimento tecnico regionale (Gat) sull’urgenza-emergenza adolescenziale – sottolinea la professoressa Neri - il ricovero per disturbi psichici dell’età evolutiva dovrebbe poter avvenire in luoghi con caratteristiche specifiche per l’età evolutiva e l’adolescenza, sia dal punto di vista strutturale sia delle competenze cliniche e allo stesso tempo il più vicino possibile ai luoghi di residenza e di presa in carico dei ragazzi, per l’importanza di salvaguardare la continuità delle relazioni familiari e sociali e per la difficoltà a costruire un idoneo progetto di dimissione e raccordo con il sistema dei servizi quando il ricovero avviene a significative distanze dalla residenza". 

"Lo stretto raccordo con la rete dei servizi di NPIA  - ha aggiunto Neri - è indispensabile per minimizzare il ricorso al ricovero stesso, per facilitare la dimissione protetta, per garantire la possibilità di ammissione al reparto in tempi stretti e per ottimizzare l’utilizzo di risorse. Nell’ambito del ricovero deve essere garantito un approccio multidisciplinare, globale e integrato, l’adeguato utilizzo di strumenti per la valutazione della gravità della sintomatologia e interventi basati sulle evidenze. Deve inoltre essere garantita l’accessibilità al paziente da parte della sua famiglia e degli stakeholders istituzionali".

Tutto ciò è rappresentato dal progetto dell’attuale reparto studiato sia dal punto di vista della sicurezza sia della fruibilità. La buona qualità della struttura, l’appropriatezza degli arredi anche in considerazione dell’età, il rispetto dei principi e delle norme di sicurezza, l’ampiezza degli spazi e la loro fruibilità, la possibilità di svolgere attività ricreative o di laboratorio con personale appositamente preparato, la disponibilità di camere con bagno singole o doppie, nelle quali possano essere ospitati eventualmente i genitori o gli educatori, spazi specificamente attrezzati in modo differenziato per l’età infantile e adolescenziale, la qualità e la modalità di effettuazione dei pasti, diventano tutti fattori che contribuiscono a determinare il clima di reparto, in senso contenitivo delle emozioni di angoscia e delle sue manifestazioni agite. In questo senso si inserisce anche il progetto per la realizzazione di un giardino, che gli ospiti potranno contribuire ad abbellire.


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