Presentato il nuovo Pgt: meno consumo di suolo e norme più semplici

MONZA - Rispetto al piano del 2007 è prevista una significativa riduzione nel consumo di suolo, con un aumento delle aree destinate al verde. Sono state inoltre sensibilmente semplificate le norme burocratiche: il relativo fascicolo è passato da 59 a 34 pagine.

Meno consumo di suolo pubblico e meno norme urbanistiche, peraltro più semplici. Queste in sintesi le novità del nuovo Piano generale del territorio presentato nei giorni scorsi dall’assessore all’Urbanistica Claudio Colombo. Un documento molto atteso soprattutto dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di quartiere che a luglio hanno sottoscritto il cosiddetto “Libro Bianco” sollevando dubbi e perplessità sui piani urbanistici della giunta guidata da Roberto Scanagatti.

Il Pgt, già disponibile sul sito del Comune e su quello della Regione (Sivas) prevede una sensibile riduzione del consumo di suolo rispetto al Pgt precedente approvato nel 2007.

Il suolo utilizzato passa da un milione e 400mila metri quadrati a 115mila metri quadrati su una superficie territoriale complessiva che può costituire oggetto di trasformazione, che si riduce da 3milioni e 200mila metri quadrati del precedente Pgt a quelli attuali di poco più di un milione di metri quadrati. Numeri alla mano la superficie lorda di pavimentazione scende da un milione e 300mila metri quadrati del precedente atto a quelli attuali di poco meno di 600mila.

Sostanzialmente invariati il numero di ambiti di trasformazione: 41
quelli di entità più rilevante, per i quali la superficie  territoriale interessata si attesta sugli 810mila metri quadrati, 47 le aree interessate a interventi misti destinate anche ad attività economiche  per le quali sono interessati 153 mila quadrati e per i cui sviluppi è previsto consumo di suolo libero pari zero. Gli interventi puntuali di piccolissime entità proposti dai privati si estendono su una superficie territoriale di poco più di 100mila metri quadrati.
Previsto poi uno sviluppo di edilizia convenzionata pari a una superficie di circa 34 mila metri quadrati, di cui 12mila e 700 dovranno essere  destinate alla locazione.
In base al documento saranno realizzati 10 nuovi parchi di quartiere e aumentata la mobilità ciclabile, che sarà pari a 175 km, dei quali 124 sono già in fase di attuazione o di progetto.

Prevista inoltre l’ulteriore espansione dei Parchi urbani di interesse sovracomunale, che cresceranno dai 301 ettari già approvati a 490 ettari complessivi.

Novità importanti anche per il nuovo piano delle regole dei servizi,  fondato anzitutto su una semplificazione normativa (il documento di riferimento è sceso da 59 a 34 pagine) che mantiene però adeguati i presidi da parte dell’amministrazione a tutela dell’ambiente e degli insediamenti di esercizi commerciali di medie dimensioni.

Oltre ad essere ridotti gli indici volumetrici nel tessuto urbano consolidato proprio per incentivare il recupero dell’esistente e  delle aree dismesse, viene anche sistematizza la pratica della cessione di aree al Comune e la realizzazione di servizi pubblici e arredo in occasione degli sviluppi più rilevanti previsti dal piano. Sulla base della positiva esperienza nel quartiere Sant’Albino vengono poi destinate altre aree comunali per lo sviluppo di orti e giardini urbani gestiti dai cittadini.

Per quel che riguarda gli azzonamenti il piano prevede un parziale assoggettamento della fascia semi centrale della città alle norme previste per il centro storico, con l’obiettivo di garantire il mantenimento di alcuni aspetti identitari e attrattivi frutto della recente epoca industriale, ad esempio all’ex Macello o nell’area Fossati Lamperti.

I nuovi strumenti urbanistici sono ora sottoposti a procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica) che terminerà ai primi di febbraio, durante la quale privati, forze sociali ed economiche potranno presentare le loro osservazioni. Dopo di che i provvedimenti saranno portati all’esame del Consiglio comunale.